Avrebbe stuprato per tredici anni la figlia, al punto da procurarle una gravidanza. Nell'assurdo silezio dell'intero nucleo familiare. È stato condannato a 18 anni di carcere con rito abbreviato, dal tribunale di Como, un uomo di 54 anni. La pena base di 27 anni è stata diminuita di un terzo con lo sconto previsto dal rito. La pena è stata ritenuta proporzionata agli abusi regolari, iniziati quando la figlia dell'imputato aveva cinque anni, sempre più pesanti fino a quando la vittima aveva circa dieci anni, età in cui le violenze sono diventate complete e quotidiane. Consumate tra le mura domestiche, nel primo pomeriggio quando non c'erano la madre era al lavoro e gli altri figli, oppure in zone appartate dove l'uomo portava la piccola in auto.
Se si ribellava, veniva allontanata dal scuola, l'unico luogo in cui stava bene. Quando sei anni fa moglie e fratelli del presunto orco hanno scoperto l'incubo, non lo hanno denunciato, ma si sono limitati a intimargli di piantarla. Nonostante la promessa di non farlo più, il 54enne non si sarebbe fermato. Finché, nel dicembre dello scorso anno, la ragazza ancora minorenne, ha deciso di denunciare il suo aguzzino. Era rimasta incinta l'anno precedente e aveva dovuto affrontare un aborto. Solo una settimana dopo era stata costretta a subire nuovi stupri.
In casa intanto anche il rapporto con la moglie si era incrinato: la donna, madre della ragazza, veniva maltrattata e picchiata, generando un clima di terrore che avrebbe impedito a tutti di prendere qualsiasi iniziativa.
Subito è stata emessa nei confronti dell'uomo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Interecettato in prigione, mentre parlava coi fratelli, ha sostenuto di essere stato sempre provocato dalla ragazzina: sarebbe stata lei a cercarlo ogni giorno.
L'orrore, finalmente, si è concluso.
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