Ha insultato Papa Francesco in diretta radiofonica e adesso rischia una condanna fino a cinque anni di carcere per offese all'onore o al prestigio di un Capo di Stato. Il protagonista di questa vicenda si chiama Donato Ricci.
La trasmissione in cui l'uomo lombardo ha esternato alcuni suoi pensieri è La Zanzara, quella condotta da Cruciani e Parenzo, che va in onda su Radio24. Secondo quanto espresso in quella circostanza da Ricci, stando a quanto riportato su Il Giorno, Bergoglio, tra le altre cose, tutelerebbe la religione islamica più di quella cattolica. Frasi che però sarebbero state condite da pesanti insulti.
La fattispecie interessata per il reato contestatogli, inizialmente, era quella relativa all'articolo 403 del Codice Penale:vilipendio di un ministro di culto. Poi, come si legge tra l'altro su MilanoToday, il giudice Alberto Carboni ha ordinato alla procura del capoluogo lombardo la riformulazione dell'accusa. L'articolo individuato adesso è il 278 del Codice Penale: offese all'onore o al prestigio di un Capo di Stato. La situazione, insomma, sembrerebbe essersi aggravata.
"È evidente che le espressioni profferite - si può leggere sull'ordinanza, come viene riportato sempre da Il Giorno - rappresentano, più che un’offesa alla religione cattolica mediante vilipendio a un suo ministro, una chiara offesa al Sommo Pontefice". L'uomo ha scritto una lettera al pontefice argentino per chiedere perdono. Si è giustificato dicendo di "aver pronunciato tali frasi in un momento di rabbia". La medesima missiva,, da quel che apprendiamo, è stata recapitata anche a Benedetto XVI.
Per procedere, in ogni caso, è
necessaria l'autorizzazione del ministro della Giustizia. L'azione legale, nel caso il guardasigilli optasse per l'ok, dovrà essere riesercitata. Possibili guai, insomma, per un uomo che sarebbe stato denunciato da un ascoltatore.
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