Nelle prossime ore una nuova serie di misure restrittive potrà colpire il nostro Paese. Nella mattinata di ieri si è riunito d'urgenza il Comitato tecnico-scientifico, che ha fatto emergere la necessità di adottare provvedimenti più rigidi per limitare la circolazione del Coronavirus: nello specifico è stato sottolineato quanto sia fondamentale istituire da subito zone rosse in tutta Italia nei fine settimana, inasprendo anche le attuali regole previste le zone gialle. Il governo dunque si prepara a una nuova stretta: le ipotesi sul tavolo sono diverse, tra cui l'anticipo del coprifuoco alle 19 o alle 20 e la serrata dei negozi almeno in quei territori dove le scuole sono chiuse. Si starebbe inoltre ragionando sulla possibilità dell'automatismo nella collocazione in zona rossa per quelle Regioni in cui l'incidenza dell'epidemia dovesse superare i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Tuttavia gli esperti del Cts si sono schierati contro l'opzione di un lockdown generalizzato.
Nei weekend bar e ristoranti potrebbero tenere abbassate le serrande anche nelle Regioni situate nelle fasce di minor pericolo. In sostanza si dovrà decidere se impedire gli spostamenti delle persone come avviene in fascia rossa oppure lasciare maggiore libertà di movimento. In questo contesto è a rischio la riapertura di teatri e cinema fissata per il 27 marzo, anche se i tecnici del Ministero dei Beni culturali starebbero lavorando per proporre una ripartenza limitata, magari consentendo l'ingresso del pubblico in sala dal lunedì al venerdì. Infine, come riportato da Il Messaggero, si potrebbe decidere di prorogare lo stato d'emergenza - che scade a fine aprile - sino a settembre.
"Un lockdown è inutile"
A frenare sull'ipotesi lockdown è stato Pierpaolo Sileri, che vorrebbe puntare tutto sull'ampliamento della vaccinazione con la prima dose e sull'introduzione di misure più restrittive dove servono, creando delle zone rosse chirurgiche in base all'andamento dei contagi: "Poi è chiaro che, se hai un'area di una Regione con le terapie intensive che si stanno intasando, lì devi chiudere". Ma, tiene a ribadire il sottosegretario alla Salute, sono da circoscrivere solo a quei territori: "In altre aree dove questo non avviene, e hai già bloccato il passaggio da una Regione all'altra, si può rafforzare sicuramente qualcosa, ma un lockdown per tutta l'Italia, per 4 settimane, in questo momento io non lo vedo utile".
Il virologo Fabrizio Pregliasco, intervenuto a Un giorno da pecora, ha fornito alcuni suggerimenti al governo guidato da Mario Draghi: "Restrizioni nel weekend possono aiutare, anche se capisco non piacciono. Un lockdown prolungato è più efficace ma mi rendo conto esser insopportabile. Forse può aiutare anche un coprifuoco anticipato, alle 20 o alle 21". Cauto ottimismo di Ilaria Capua, che comunque prevede altri mesi di sacrifici prima di tornare alla normalità. "La soluzione è stare fermi. Uscite il meno possibile, solo se c'è veramente bisogno. Si tratta di 2 mesi e siamo di là, perché comunque arriva la buona stagione", ha dichiarato ai microfoni di Di Martedì su La7 il direttore dell'UF One Health Center dell'Università della Florida.
L'attenzione va tenuta alta. Pregliasco ha avvertito che le attuali circostanze lasciano pensare a un possibile picco alla fine di marzo, soprattutto considerando che i ricoveri e le terapie intensive sono sempre più piene: "I modelli matematici per i contagi ci dicono che rischiamo di arrivare anche a 40mila al giorno".
Stessa preoccupazione espressa dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio: "Questo inevitabilmente ci spinge a misure più restrittive per cercare di fermare il trend dei contagi. Stiamo entrando nella terza ondata, non è paragonabile alle precedenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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