Istat, in calo i residenti in Italia: prima volta in 90 anni

Nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi novanta anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità

Istat, in calo i residenti in Italia: prima volta in 90 anni

Il futuro del nostro Paese viene fotografato dai numeri dell'Istat. C'è un dato che deve far riflettere: per la prima volta negli ultimi novanta anni nel 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente. Il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana:141.777 residenti in meno, mentre la popolazione straniera aumenta di 11.716 unità. Il dato è stato pubblicato sul Bilancio demografico nazionale dell'Istat.

Alla popolazione "legale", definita tramite il Censimento generale della popolazione del 9 ottobre 2011, si è sommato il bilancio anagrafico del periodo 9 ottobre-31 dicembre 2011 e dei quattro anni successivi (2012-2015). Sommando i flussi in entrata (nascite e immigrazioni) e sottraendo quelli in uscita (decessi ed emigrazioni), la popolazione residente calcolata al 31 dicembre 2015 è pari a 60.665.551, con una diminuzione di 130.061 unità rispetto all’anno precedente. La flessione è più marcata per le donne (-84.792) rispetto agli uomini (-45.269). Lo stesso calcolo, effettuato per la popolazione straniera, ha fatto registrare un incremento di appena 11.716 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.026.153, pari all’8,3% dei residenti. La crescita è maggiore per la componente maschile (+8.691 unità, pari a +0,4%) che non per quella femminile (+3.025, pari a +0,1%). La diminuzione riguarda esclusivamente la popolazione con cittadinanza italiana: -141.750 abitanti. Il calo è bilanciato dall’acquisizione della cittadinanza italiana di una parte sempre più ampia della componente straniera (+178 mila) .

Analizzando il bilancio per le due componenti di popolazione residente, italiana e straniera, si osserva che i saldi del movimento naturale e migratorio sono sempre negativi per i residenti con cittadinanza italiana e positivi per quelli con cittadinanza straniera. Il saldo naturale negativo relativo ai soli italiani (-227.390) è solo in parte bilanciato dal saldo naturale positivo della popolazione straniera residente (+65.599). Anche per quanto riguarda il saldo migratorio estero, quello relativo alla popolazione di cittadinanza italiana fa registrare una perdita di 72.207 abitanti, mentre il saldo riferito alla componente straniera mostra un guadagno di 205.330 abitanti.

Continuano a diminuire le nascite

Il numero delle nascite è in diminuzione ormai dal 2008. Nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione (-17 mila sul 2014) di cui circa 72 mila stranieri (14,8% del totale). I decessi sono stati oltre 647 mila, quasi 50 mila in più rispetto al 2014. Si tratta di un incremento sostenuto, da attribuire a fattori sia strutturali sia congiunturali. L’eccesso di mortalità ha riguardato i primi mesi dell’anno e soprattutto il mese di luglio, quando si sono registrate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato. Non si arresta il trend di invecchiamento della popolazione residente: l’età media è 44,7 anni.

Stranieri, al top i rumeni

Sono circa 200 le nazionalità presenti nel nostro Paese, per oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di individui) si tratta di cittadini di un Paese europeo. La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (22,9%) seguita da quella albanese (9,3%). Il movimento migratorio con l’estero mostra un saldo positivo di circa 133 mila unità, seppure in flessione rispetto agli anni precedenti.

La Lega Nord: "Colpa delle politiche migratorie del governo Renzi"

"Non c'è nulla da stupirsi in questi dati, che riflettono semplicemente gli effetti delle politiche sociali e migratorie attuate dal Governo Renzi e dal Pd: porte aperte agli immigrati, che hanno sempre la precedenza in tutto e su tutto rispetto agli italiani che, soprattutto con i giovani, sono

costretti ad emigrare altrove", dice l'on. Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega Nord, "Meno italiani e più immigrati: almeno su un punto del suo programma Renzi non ha mentito agli italiani..."

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