Un bllitz della polizia ha sgominato, in Campania, un’organizzazione accusata di gestire il traffico di soldi falsi. Nove persone, a vario titolo, sono coinvolte nell’ennesima inchiesta relativa alla falsificazione di denaro e, in questo caso, non erano solo gli euro a essere contraffatti ma pure i dollari americani.
A incastrare i presunti trafficanti di valuta fasulla sarebbero decine e decine di acquisti, transazioni in cui sarebbero stati utilizzati, come pagamento, proprio i soldi contraffatti. L’organizzazione, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe avuto ramificazioni in tutta la provincia di Napoli e in parte della Campania.
Non è la prima volta che gli inquirenti si trovano a fronteggiare casi di soldi falsi, in Campania. Anzi. Negli ultimi tempi le operazioni a contrasto delle stamperie, delle zecche clandestine e delle vere e proprie fabbriche (abusive) di denaro (falso) si sono letteralmente moltiplicate. In molte aree della provincia di Napoli sono stati scoperti gli opifici della contraffazione.
A luglio scorso, a seguito di un’operazione congiunta della Tributaria di Napoli e della polizia valutaria di Roma venne scoperto un fornitissimo laboratorio di Casavatore dei falsari in cui cinque persone, a vario titolo coinvolte nell’indagine, erano riuscite a carpire praticamente da subito i segreti “tipografici” delle nuovissime banconote da venti euro. Ne erano state prodotte già per un ammontare complessivo di ben sette milioni di euro.
Solo a metà ottobre, invece, un altro blitz delle forze dell’ordine portò alla chiusura di un’importante “copisteria” di denaro e valori bollati a Casoria, nella provincia nord di Napoli. Nella stamperia clandestina gli inquirenti trovarono rotoli e rotoli di carta dorata e argentata su cui era già stato riprodotto l’ologramma di garanzia delle banconote. C’erano lì i torchi e i “timbri” utilizzati per stampare le banconote, di vari tagli ma per lo più da 20, 50 e 100 euro. Secondo l'inchiesta, quei soldi falsi erano diretti al "mercato" pugliese.
Nel laboratorio, inoltre, c’erano pure gli attrezzi utili alla contraffazione delle marche da bollo e alla riproduzione di dollari americani.I soldi falsi, in quanto tali e non perché ritenuti autentici, sono diventati nel tempo anche un mezzo di pagamento nelle transazioni criminali, spesso come merce di scambio nella compravendita di droga.
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