Latina, la disperazione della zia: "Due angeli, anime mie..."

Il grido di disperazione della zia delle due bambine uccise dal padre Luigi Capasso, appuntato dei carabinieri di 43 che prima ha sparato alla moglie ferendola e poi ha ucciso le due figlie mentre dormivano all'alba

Latina, la disperazione della zia: "Due angeli, anime mie..."

"Gesù mio, non è possibile, è atroce. Due angeli, anime mie. Martina, Alessia, le mie nipotine": è questo il grido di disperazione - immortalato dalle telecamere del Corriere della Sera - della zia delle due bambine uccise dal padre Luigi Capasso, appuntato dei carabinieri di 43 che prima ha sparato alla moglie ferendola e poi ha ucciso le due figlie mentre dormivano all'alba.

Una tragedia familiare a Cisterna di Latina che ha sconvolto il paese. Capasso si è tolto la vita dopo essersi barricato per alcune ore nell'appartamento della donna. Tutto è cominciato intorno alle 5, quando - al termine del turno di servizio a Velletri - Capasso ha aspettato davanti al garage la donna, 39enne operaia della Findus, scesa per recarsi al lavoro: al culmine di una violenta lite, ha impugnato la pistola d'ordinanza e le ha esploso contro tre colpi raggiungendola al volto, a una spalla e all'addome. I sanitari chiamati da alcuni vicini l'hanno fatta trasportare in eliambulanza al San Camillo di Roma, dove versa in gravissime condizioni. Salito in casa, Capasso si è chiuso con le figlie mentre sul posto - nella zona di Collina dei Pini - arrivavano i militari dell'Arma con i comandanti provinciali di Latina e Roma, i reparti speciali di intervento e il pm Gregorio Capasso. Le trattative - affidate a un gruppo di negoziatori dei carabinieri - sono andate avanti per alcune ore, nel tentativo di convincere l'uomo a consegnarsi e a lasciare andare gli ostaggi. È "confuso" e "sotto choc", ha detto a metà mattinata il comandante provinciale dei carabinieri di Latina, Gabriele Vitagliano, confessando di "temere il peggio: non abbiamo notizie delle bimbe".

Intorno alle 14,30, il tragico epilogo: una decina di minuti dopo che il dialogo con Capasso si era interrotto, i carabinieri hanno fatto irruzione nell'appartamento e hanno trovato l'uomo cadavere. Secondo la prima ricostruzione, avrebbe ucciso le bimbe sin da questa mattina, subito dopo il ferimento della mamma. Con il passare delle ore sono emersi dettagli sempre più inquietanti. Le bambine sono state uccise durante il sonno. L'uomo ha sparato prima alla figlia maggiore, 13 anni, colpendola all'addome mentre era nella sua cameretta, poi alla figlia di 7 anni colpendola alle spalle mentre dormiva nel letto della madre. La storia tra Capasso e la moglie avrebbe preso una brutta piega dallo scorso anno e alla fine dell'estate la donna lo ha lasciato definitivamente. A quel punto, lui sarebbe stato costretto a trasferirsi presso gli alloggi disponibili nella caserma di Velletri. Ma Capasso non avrebbe mai accettato questa separazione. Secondo quanto ha riferito l'avvocato della donna, in più occasioni l'uomo l'avrebbe seguita e si sarebbe reso protagonista di una violenta lite davanti allo stabilimento Findus dove alcune settimane fa si sarebbe recato per aspettare la ormai ex moglie pretendendo l'ennesimo inutile chiarimento. E proprio alla Findus, per prendere servizio nel turno del mattino, oggi Antonietta Gargiulo si stava recando quando poco dopo le 5, è scesa dalla sua abitazione e ha aperto la porta del garage trovando davanti a lei il marito. La donna, anche se ferita, ha trovato la forza di gridare e di chiedere aiuto, hanno raccontato alcuni vicini, "perchè il marito era salito in casa con la pistola mentre le bimbe stavano ancora dormendo". Una veglia di preghiera è stata organizzata dai fedeli della parrocchia San Valentino di Cisterna per pregare per le vittime della tragedia. Antonietta Gargiulo è infatti molto conosciuta dalla comunità per il suo impegno come catechista. "Tutta la comunità è sconvolta - si legge in un post sulla pagina Facebook della parrocchia guidata dal parroco Don Livio. La donna rimane in prognosi riservata e sotto sedazione. Nelle prossime ore si valuterà il trasferimento al reparto di terapia intensiva dove sarà seguita da un supporto psicologico. Il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri si è dichiarato "vicino in questo momento drammatico ai familiari delle persone coinvolte nella tragedia".

Secondo la psicoterapeuta e scrittrice, Maria Rita Parsi, "è la vergognosa, ennesima cronaca di una morte annunciata e i colpevoli sono coloro che non hanno voluto prendere adeguati provvedimenti" dato che quest'uomo "aveva già aggredito la moglie e terrorizzato le bambine".

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