Sono 450 gli esperti che analizzano la situazione dell'Italia in periodo di pandemia da coronavirus, per consigliare il governo sulle migliori misure da mettere in atto. Fanno parte di 15 task force diverse (secondo il conteggio del Sole24ore) e dovrebbero aiutare l'Italia ad uscire da questa situazione. Tra queste c'è anche quella voluta dal Ministero dell'Economia e della Finanza, sulla liquidità e le misure a supporto delle imprese tramite il sistema bancario. Proprio su questa ennesima task force, istituita un mese fa, ieri il dirigente generale del sistema bancario e finanziario-affari legali del Mef, ha tenuto un'audizione per spiegarne i risultati.
Le 15 task force del governo
Dal Comitato tecnico-scientifico, alla task force contro le fake news, fino al team per la fase due guidato da Vittorio Colao. Ma non solo. Perché per l'emergenza coronavirus sono stati istituti anche il gruppo del Ministero dell'Istruzione, quello delle donne per un nuovo Rinascimento e quella che si occupa delle carceri. La prima a nascere è stata quella del Ministero della Salute, creata il 22 gennaio, quando ancora la pandemia non era arrivata in Italia. Ma quella di cui si parla principlamente in queste ultime settimane è la task force guidata da Vittorio Colao, che si occupa della fase 2, istituita il 10 aprile scorso e composta da 18 esperti. Poi ci sono i componenti del Comitato tecnico-scientifico e quelli del team Governo, enti locali, parti sociali, di cui fanno parte oltre 40 componenti. Tra i gruppi di lavoro ci sono anche quelli del Ministero dell'Istruzione, del Miur per il post-emergenza e della giustizia.
Il gruppo di regia sulla liquidità
Il mese scorso il Mef ha creato anche la task force dedicata alla liquidità delle imprese e al sistema bancario. A parlare delle iniziative del team è stato Stefano Cappiello, dirigente generale del sistema bancario e finanziario-affari legali del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha parlato alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Come riferisce La Verità, il rappresentante del Mef ha precisato che si tratta di una task force "informale, tra i principali soggetti impegnati nella realizzazione ed esecuzione delle misure di supporto alla liquidità delle famiglie e delle imprese, nella convinzione che a fronte di una situazione nuova, imprevedibile e senza precedenti, quale quella che stiamo vivendo, è quanto mai necessario che le diverse istituzioni coinvolte operino in modo coeso e coordinato, attraverso scambi informativi e forme di cooperazione".
Secondo Cappiello, questa nuova task force dovrebbe servire a quattro scopi. Il primo sarebbe quello di "creare una cabina di coordinamento e scambio di informazioni tra i principali attori istituzionali coinvolti, nella convinzione che strumenti innovativi e straordinari richiedono inevitabilmente momenti interpretativi rispetto ai quali i suddetti attori devono fornire risposte coerenti, condivise preventivamente". Poi, dovrebbe raccogliere e accentrare i "dati a disposizione dei diversi soggetti, ai fini del monitoraggio e dell' analisi dell' effettività delle misure". In terzo luogo, il gruppo deve identificare "problemi attuativi, rischi operativi, eventuali situazioni patologiche che abbiano carattere sistemico ovvero rappresentino situazioni individuali, sia attraverso l'interlocuzione con gli intermediari sia attraverso la raccolta delle segnalazioni che sono inviate alle diverse caselle istituzionali". Infine, l'ultimo obiettivo della task force è la "definizione di modalità di comunicazione al pubblico".
Ma fino ad ora cosa è successo? "L'azione della task force è stata dedicata alla raccolta e all'analisi dei dati e alla gestione delle segnalazioni". Capiello precisa che"sono arrivate domande per circa 140 miliardi". Oggi, "la foresta sta crescendo", ma il rappresentante del Mef ammette che "ci sono tanti alberi che sono caduti".
Ad oggi, conclude Cappiello, "sembra che si possa dire che le misure stanno dando frutti tangibili, sebbene non si possa negare che vi siano state disfunzioni". Ma, le imprese continuano a denunciare situazioni disastrose e bilanci preoccupanti, davanti ai quali il rischio di chiusura è elevato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.