Ultim'ora
M5S, Grillo chiede formalmente di ripetere il voto
Ultim'ora
M5S, Grillo chiede formalmente di ripetere il voto

La marcia dei sindaci per Mario: "La casa non dev'essere violata"

Lodi, una ventina di sindaci e altre duecento persone hanno marciato nel lodigiano per esprimere solidarietà a Mario Cattaneo, il ristoratore che ha ucciso un ladro durante un tentativo di furto

Fonte: Twitter - utente @amoimotori
Fonte: Twitter - utente @amoimotori

"Io sto con Mario": è in corso nel lodigiano la manifestazione dei sindaci in solidarietà per Mario Cattaneo, il ristoratore che ha ucciso un ladro.

Era un corteo silenzioso quello che ha percorso le vie della frazione di Gugnano. Ad aprire la marcia c'era una ventina di primi cittadini, tutti in fascia tricolore. Seguivano all'incirca altre duecento persone, alcune con addosso una t-shirt che recita "Io sto con Mario", lo slogan della manifestazione.

La solidarietà è tutta per Mario Cattaneo, il ristoratore dell'Osteria dei Amis accusato di omicidio volontario per aver ucciso un ladro durante un tentativo di furto nel suo locale la settimana scorsa. Il corteo si è fermato proprio davanti al suo ristorante e lì Giorgio Marazzina, il sindaco di Casaletto Lodigiano che ha organizzato l'evento, ha preso la parola: "Oggi siamo qui a manifestare solidarietà umana a Mario Cattaneo e per ribadire la sacralità della famiglia e l'inviolabilità delle case, nel rispetto delle indagini in corso".

Marazzina, che è del Pd, ha chiesto di non esibire bandiere o simboli di partito. Rivolgendosi alla ventina di amministratori della zona che hanno partecipato al corteo, ha aggiunto: "Ringrazio i sindaci e gli amministratori che hanno voluto esprimere vicinanza a Mario e alla nostra comunità da tutto il territorio. Grazie anche ai cittadini e anche alle segreterie politiche che hanno evitato di strumentalizzare l'occasione, anche se è necessaria una riflessione sul tema della sicurezza".

"Siamo qui a rappresentare e dar voce al disagio e alle necessità dei cittadini. Occorre aprire riflessione politica seria per dare risposte ai bisogni della gente. Non siamo noi sindaci a dover individuare le risposte, è la politica che è chiamata a farlo" ha concluso il primo cittadino di Casaletto Lodigiano.

Anche Umberto Bossi è nel Lodigiano per manifestare sostegno a Mario Cattaneo, e ai microfoni di SkyTg24 ha ribadito la necessità di fare una legge sulla legittima difesa. Il fondatore della Lega Nord è arrivato accompagnato dal deputato lodigiano Guido Guidesi. Presente anche il responsabile organizzativo del partito, Roberto Calderoli, che si è fatto fotografare con Cattaneo a Gugnano, al termine del pranzo all'Osteria dei amis, con in mano una maglietta "Io sto con Mario".

"Oggi sono venuto a Casaletto Lodigiano, a pranzare all'Osteria dei Amis, per conoscere Mario Cattaneo ed esprimergli di persona tutta la mia vicinanza e solidarietà", ha scritto su Facebook Roberto Calderoli. "Sarò sempre al suo fianco, e gli darò ogni possibile tipo di sostegno se ne avrà bisogno, perchè io sto sempre dalla parte di chi si difende, di chi difende la propria vita, la propria famiglia e la propria casa", ha concluso il vice presidente del Senato.

Il procuratore capo della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro, interpellato sulla manifestazione dei sindaci organizzata oggi a Casaletto Lodigiano, ha dichiarato che considera "giusta" la solidarietà espressa da molti concittadini al ristoratore Mario Cattaneo. "Il signor Cattaneo sta vivendo un'esposizione non gradevole - ha spiegato il procuratore. È giusto manifestare solidarietà, anche perché le conseguenze che ha subito dai fatti giustificano che la gente gli sia vicina". "È sbagliato, però - ha aggiunto Chiaro - dire 'Se vedo un ladro gli sparo'. Ci deve essere il pericolo di aggressione per parlare di legittima difesa".

Nel frattempo, la Procura e i carabinieri stanno portando avanti le indagini per ricostruire esattamente come si sono svolti i fatti. In particolare, gli inquirenti vogliono accertare per quale motivo le telecamere di sorveglianza dell'osteria, come asserisce la famiglia di Cattaneo, quella sera non funzionassero. Nella versione fornita dal ristoratore di 67 anni ci sono alcune contraddizioni che dovranno essere chiarite. Nell'interrogatorio di giovedì l'indagato ha confermato ai pm di aver sparato un solo colpo. Un vicino, invece, aveva riferito di aver sentito due colpi, per poi spiegare che aveva sentito due rumori forti, tra i quali uno era certamente un colpo di fucile.

"Siamo in presenza di un incidente, un colpo partito accidentalmente", ha detto ieri Vincenzo Stochino, il legale del ristoratore, ai microfoni di 'Sky Tg24', aggiungendo che il suo assistito "è distrutto umanamente per quanto è successo". "Secondo Cattaneo - ha precisato l'avvocato - quando è riuscito ad aprire la porta d'ingresso dell'abitazione, si è trovato davanti mobili e cartoni che gli impedivano ogni visuale e gli impedivano di uscire.

Cattaneo dunque ha cercato di forzare per uscire e in quel frangente ha perso l'equilibrio e si è sentito afferrare l'arma, quindi è caduto. Ha cercato comunque di tenere l'arma, perché era carica. È partito un colpo, ma l'arma non è stata lasciata neanche dall'aggressore, che anzi ha trascinato Cattaneo in terra strattonando l'arma".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica