"Per la Rai è un dovere onorare la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Così il presidente della Rai Marcello Foa, in occasione della presentazione del palinsesto del servizio pubblico in per il ventottesimo anniversario delle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e Via D'Amelio (19 luglio 1992), ricorda i due giudici uccisi da Cosa Nostra.
"Pensare che sono passati 28 anni dalla morte di Falcone e Borsellino è una cosa che colpisce, è impressionante. Quelle date sono impresse nella nostra memoria. Ricordiamo a tutti lo straordinario spirito che pervase il Paese, ci fu una reazione molto forte. Una sfida per tutti gli italiani, come ora con l'emergenza Covid-19", ha dichiarato Foa presentando in videoconferenza il programma di "#PalermochiamaItalia", una serie di iniziative per ricordare le morti di Falcone e Borsellino. "La Rai è orgogliosa di contribuire a consolidare la coscienza nazionale nel ricordo di Falcone, Borsellino e degli agenti della scorsa. È un dovere rilanciare il messaggio di lotta alle mafie, che vanno combattute in ogni modo, senza mai abbassare la guardia. È fondamentale in un momento come questo e la Rai partecipa con forza e tenacia", ha proseguito Foa.
"Il 23 maggio e il 19 luglio, sono impresse nella memoria di ogni adulto italiano. Tutti noi ricordiamo lo choc, la rabbia, la commozione di quelle ore e la straordinaria reazione del Paese che si unì e che condivise l'urgenza di una risposta forte ed efficace dello Stato. Sfida che richiedeva un'assunzione di consapevolezza e responsabilità da parte di tutti gli italiani. La stessa consapevolezza e la stessa responsabilità che è stata richiesta a tutti noi dall'aggressione del Covid-19", ha aggiunto ancora il presidente della Rai, che in ultima battura ha sottolineato l’importanza fondamentale di ricordare le stragi e di parlare degli orrori della mafia: "È fondamentale parlare di lotta alle mafie sempre, ma in questo momento particolare lo è anche per un altro motivo. Mi riferisco a qualcosa di molto concreto, perché Falcone e Borsellino erano magistrati concreti, non concedevano nulla alla retorica.
Mi riferisco all'allarme che il Procuratore Nazionale Antimafia, Cafiero De Raho, lancia da alcuni giorni: il rischio che le mafie approfittino di questa emergenza sanitaria. La mafia ha sempre tratto vantaggio dalle emergenze pubbliche: da momenti di grave crisi economica, da terremoti e catastrofi naturali, dalla fragilità e miseria delle persone".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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