Di Maio insiste a voler fare lui il premier pur non avendo vinto le elezioni e avendo probabilità di riuscirci vicine allo zero. Il ragazzo ha stufato anche i suoi. Che infatti domenica nelle urne del Molise lo hanno punito: i Cinquestelle sono scesi dal 44 al 33 per cento, battuti e surclassati dal centrodestra unito, dentro il quale Forza Italia è tornata primo partito a scapito della Lega.
Non tocca palla Di Maio, anche se tutto sembra girare attorno a lui. Oggi, via Fico, elemosinerà un aiuto a ciò che resta del Pd, ma la risposta negativa sembra scontata. Nessuno vuole mettersi in società con dilettanti che si credono campioni e Salvini il più paziente di tutti deve farsene una ragione, se non vuole perdere anche lui credibilità e consenso. Perché mentre loro due parlano e si aspettano (aspettare cosa?), in due giorni altri 1500 clandestini sono sbarcati in Italia, antipasto di quello che accadrà nelle prossime settimane con condizioni meteo favorevoli agli scafisti. Basta, smettiamola con questa sceneggiata. Il «contratto di governo» che Di Maio sta offrendo, è il caso di dire, a destra e a manca come un piazzista di Folletto, è carta straccia. Lo sanno anche i sassi che il problema non è il programma di governo, bensì le poltrone di governo. Di Maio pretende quella da premier e per averla firmerebbe qualsiasi tipo di contratto con chiunque, basta che non preveda la presenza di Forza Italia. Un'ipocrisia, visto che Salvini e Berlusconi hanno presentato agli elettori un solo, comune programma.
Saremmo comunque curiosi di sapere quale contratto Salvini e Di Maio potrebbero sottoscrivere, per esempio, in tema di etica. Salvini è d'accordo con la sindaca grillina di Torino che ieri ha trascritto, primo caso in Italia, un atto di nascita di un bimbo attribuendolo a due mamme? O invece pensa che, fatte salve le inviolabili libertà sessuali, un bambino non possa per lo Stato avere due mamme perché ovviamente in natura è concepito da un padre, seppur probabilmente e purtroppo ignoto?
Giustamente ci siamo lamentati per anni della casta e dei suoi privilegi e delle sue
inefficienze. Ma qui stiamo andando ben oltre e questa anti-casta moralista e incapace è più pericolosa di quella che vorrebbe archiviare. Non vorremmo arrivare a pensare che in realtà «si stava meglio quando si stava peggio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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