Avere la Sla è una sofferenza continua a livello mentale, questo è un dato di fatto ma ogni 40 giorni, la sofferenza si intensifica tanto da raggiungere dolori, fisici, disumani.
Questa sofferenza potrebbe però essere notevolmente ridotta, ma ad oggi ci sono ancora diversi impedimenti legali. Infatti l'anestesia, per fare la medicazione della tracheotomia, può essere effettuata solo in ospedale come fa notare il dottor Giuseppe De Donno specialista in malattie dell'apparato respiratorio e medico del reparto di pneumologia dell'ospedale di Mantova: "La sedazione profonda e l’anestesia vanno fatti in ambito monitorato. Questo perché sono farmaci che possono dare complicanze cardiorespiratorie ed il paziente deve essere sempre tutelato. Le sostituzioni di cannule tracheali nei pazienti ventilati, generalmente, vengono effettuate da personale esperto laddove esistono programmi di assistenza domiciliare. Questo per agevolare i pazienti che non sono costretti così a venire in Ospedale. Al domicilio si può effettuare una sedazione lieve, che, certo, non ha l’effetto che si può ottenere con i farmaci ai dosaggi ospedalieri".
A parlare, ora, è quindi Marco Sguaitzer, mantovano affetto da Sla, nonché autore del noto libro "Senza Limite Alcuno", che ha deciso di raccontarsi andando a toccare un argomento molto delicato e puntando il dito contro uno Stato da lui definito svogliato: "Io sono fortunato: ho la SLA da 9 anni! Non è un paradosso è totalmente invalidante, fisicamente e, ancor più mentalmente, ma non abbiamo dolore, tranne che ogni 40 giorni quando c'è il cambio cannula. Ti senti strappare la gola ogni volta, da un medico spesso amico che soffre conscio di essere responsabile di quel dolore. Per di più a casa tua! Ecco il motivo del post, vorrei lo Stato più vicino ai malati, concedendo di soffrire meno anche a domicilio affiancando agli infermieri figure in grado di poter sottoporre il paziente all'anestesia. So che è questione di costi, ma basterebbe un po' di volontà e spesso lo stato è svogliato".
Marco ha infatti scritto un lungo post rivolgendosi direttamente alla Ministra Beatrice Lorenzin, con quel tono ironico tipico di Sguaitzer: "Midazolam, la nuova frontiera. Mai assunto droghe in Vita mia. L'unica volta, in età pensionabile, fu una minima dose di marijuana, mischiata a tabacco alla fragola (il mio preferito, da vero macho!), in un narghilè riempito di vodka al posto dell acqua. Beh, ero così teso che neppure i fumi(!) dell alcool fecero il loro effetto. Ieri mattina, cambio cannula. Per i pochi che ancora non avessero letto il mio libro, la cannula è quel pezzo di pura plasticazza a basso costo di una decina di centimetri inserito nella mia trachea, aggancio perfetto (o quasi) per il tubo di respirazione. E' un pezzo di ricambio, e va sostituita ogni 40 giorni. 10 secondi di dolore disumano ogni 40 giorni... Se mai mi lamentassi, rinchiudetemi e buttate la chiave. Lo paragono al carburatore dell'auto, in grado di trasformare benzina in energia motrice. Io costo poco, vado ad aria. E di motrice...Respiro. Punto. La cannula, dunque. Entra in camera Giuseppe, mio Amico\Doc juventino preferito - Giuseppe De Donno medico del reparto di pneumologia di Mantova che si è espresso in merito alla questione -. Mi opera lui, quindi glisso sui risultati calcistici della domenica, anche se la voglia di accoglierlo con un “MAURITOOO“ era esagerata! Il mio “fioretto“ viene premiato.
“A casa non posso usarlo e ti vedo soffrire, ma visto che siamo in ospedale, vorresti un sedativo?“. Per un attimo ho riacquistato la facoltà di parlare, giusto il tempo di urlargli un “SIII!“. Fu allora che sentii quella magica parola “Midazolam“, subito seguito da un rassicurante “Ma sì, tutto!“. Ho vagamente sentito l'infermiera dirmi: “Tra poco ti addormenzzzz“. Mi sono svegliato SEI ore dopo, nella medesima posizione supina (normalmente, guardando un film appositamente palloso per dormire, dopo un'oretta ho il chiulo atrofizzato!)".
Poi l'appello al ministro Lorenzin: "Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente il mio Doc, e per lanciare un appello... Cara(!) Ministra lorenzin (d'improvviso ha smesso di funzionare il tasto delle maiuscole, ma la tua smisurata intelligenza, forse, capirà), consenti ai medici di utilizzare piccole dosi di anestetico anche a domicilio...Il dolore che si prova è talmente lancinante che non lo auguro neppure al mio peggior nemico...Ti senti tra i papabili? (Confermo, and the winner is.
..TU!). Tra l'altro, al contempo ti faccio un favore... Puoi approfittarne per legalizzare la droga che prendete in parlamento prima di legiferare...Come? Nessuna droga? Siete così di vostro? POVERA ITALIA...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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