“Mangiare e viaggiare meno”: la proposta choc contro il riscaldamento

Il meteorologo Luca Mercalli afferma che per contrastare il riscaldamento globale bisognerebbe mangiare e viaggiare di meno. "Il mondo non ce la fa più"

“Mangiare e viaggiare meno”: la proposta choc contro il riscaldamento

Contrastare il riscaldamento globale mangiando di meno e viaggiando di meno. A proporlo è il meteorologo Luca Mercalli, noto al pubblico televisivo per le numerose ospitate alla trasmissione Che tempo che fa di Rai Tre.

"Bisogna consumare di meno"

"Dall'emergenza climatica si esce consumando di meno. Punto. Questa pratica però fa a pugni con l'ideologia economica che vuole il contrario. Invece dovremmo mangiare meno, viaggiare meno. Abbiamo un mondo che non ce la fa più. È necessario rispettare le pratiche previste dall'economica verde che richiedono una certa attenzione", afferma Mercalli in un'intervista rilasciata a Fanpage. Parole destinate a far discutere: l'estremizzazione climatica esiste da sempre anche se oggi i fenomeni sembrano più frequenti che in passato. Il punto è che non abbiamo prove provate che il riscaldamento globale sia alla base della maggior frequenza di trombe d'aria, tornado, nubifragi e grandinate come dichiara lo stesso esperto. "Non è possibile dire se siano in aumento o meno. Abbiamo grande difficoltà a fare un confronto con il passato. Più andiamo indietro nel tempo e più mancano le informazioni".

Come contrastare il riscaldamento

Se è vero che la temperatura media del pianeta è aumentata di quasi 1,5 gradi, resta (probabilmente) utopia quella di mangiare e viaggiare di meno, specie in un mondo che cerca di uscire pian piano da una pandemia che ci ha tenuti in casa per un anno e mezzo. Se si vuole fare del bene alla Terra, le soluzioni che vanno adottate sono sicuramente quelle di non sprecare il cibo, rispettare l'ambiente e la natura che ci circonda. E poi ci sono gli accordi di Parigi, firmati dal G20. In ogni caso, gli eventi estremi come le trombe d'aria (a volte anche tornado) che di recente hanno colpito la Lombardia ed altre zone del nostro Paese, sono alla base di un'atmosfera più irrequieta e piena di energia: il motore di tutto è il caldo.

Perché nascono le trombe d'aria

Situazioni su scala locale come sono, appunto, le trombe d'aria, non possono comunque essere collegate a eventi a lungo termine o ad alterazioni registrate il mese precedente. "Ci sono tanti fattori che causano una tromba d'aria. Più è calda e soprattutto umida una giornata e più se ne creano. Ovviamente con il riscaldamento globale, questi fenomeni saranno più frequenti e intensi", sottolinea Mercalli.

"Rispettare gli accordi di Parigi"

Come ci siamo occupati sul Giornale.it, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha affermato che con l'accordo di Parigi ci siamo impegnati a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. "La maggior parte dei nostri paesi ha rinnovato questo impegno nelle recenti riunioni del G20. Tuttavia, dobbiamo essere onesti nei confronti di noi stessi e dei nostri cittadini: stiamo venendo meno a questa promessa", sottolinea il premier.

Mercalli, dal canto suo, sottolinea come l'indicatore principale del cambiamento climatico siano le temperature. "Queste stanno aumentando in tutto il mondo. Il segretario dell'Onu tre giorni fa ha detto: 'Ho paura che la temperatura aumenterà di 2,7 gradi superando così la soglia prevista dagli Accordi'".

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