Non è né il primo né l'ultimo caso di atti osceni in luogo pubblico, compiuti da un migrante. L’ultimo caso riguarda un marocchino in evidente stato di ubriachezza, che si masturbava davanti a mamme e ragazzini in un parco di Cassino. L’uomo è stato prontamente reso inoffensivo dall’intervento di un agente di polizia penitenziaria in quel momento non in servizio e che, avendo assistito casualmente alla scena, ha provveduto a chiamare immediatamente i carabinieri, tempestivamente intervenuti.
Il fatto è successo a Cassino all’interno della Villa comunale, dove il trentaquattrenne, già noto alle forze dell’ordine, si è reso protagonista della vergognosa scena. A notarlo un agente della polizia penitenziaria, libero dal servizio, in forza alla Casa Circondariale di Roma-Rebibbia, il quale lo ha invitato a desistere dal gesto: un intervento che ha utleriormente scatenato l’ira del marocchino che ha tentato di aggredire l’agente con una bottiglia di vodka.
Una furia scatenata quella dell'uomo che, dopo essersi scagliato contro l’agente della penitenziaria, ha pensato bene di riservare la stessa accoglienza ai militari arrivati sul posto: i quali, non senza fatica, sono poi riusciti a bloccarlo e ad ammanettarlo. Eppure, nonostante sia stato immobilizzato e – si pensava a torto– reso inoffensivo, durante il trasferimento in caserma l’uomo è riuscito persino a danneggiare l’auto dei militari.
Per questo, l’accusa che grava su di lui è di atti osceni in luogo pubblico, resistenza a Pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. E dopo il fermo è arrivata la convalida: adesso è tornato in libertà, con obbligo di dimora nel suo paese di residenza, in attesa del processo fissato a luglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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