Quelle tangenti per gli appalti: raffica di perquisizioni in tivù. Nel mirino pure Palazzo Chigi

Sono 44 gli indagati per corruzione e appropriazione indebita tra Rai, Mediaset, La7 e Infront. Acquisite carte anche in presidenza del consiglio dei ministri

Quelle tangenti per gli appalti: raffica di perquisizioni in tivù. Nel mirino pure Palazzo Chigi

Mazzette in cambio di appalti in tivù. Nella maxi inchiesta della procura di Roma che coinvolge 44 indagati ci sono funzionari Rai, Mediaset, La7 ed Infront, ma anche due dirigenti della presidenza del consiglio dei ministri del governo Silvio Berlusconi. Si tratta di Roberto Gasparotti e Giovanni Mastropietro.

Nell'indagine, coordinata dal pm Paolo Ielo e condotta dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della Finanza, si ipotizza che entrambi possano aver preso soldi dall'imprenditore David Biancifiori che, nel 2008, si aggiudicò una commessa da 8 milioni di euro.

Per questa ragione, le Fiamme Gialle hanno acquisito dal Dipartimento risorse strumentali della presidenza una serie di documenti, tutti relativi al periodo tra il 2009 e il 2013. Un legame, quello dell'imprenditore romano indagato insieme ad altre 43 persone nell'ambito di un'inchiesta sull'affidamento di lavori e servizi in cambio di utilità come soldi e assunzioni, che coinvolge anche dirigenti Rai, Mediaset, La7 e Infront, accusati a vario titolo di corruzione e appropriazione indebita. Una sessantina in tutto le perquisizioni effettuate dai finanzieri questa mattina.

Per l'imprenditore, che si occupa di fornire

4671058654785px;">gruppi elettrogeni, scenografie, impianti audio e regie mobili anche all'estero, il magistrato ha ipotizzato i reati di concorso in corruzione e appropriazione indebita, false fatturazioni e turbativa d'asta.

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