Medici Senza Frontiere torna nuovamente in mare e lo fa per accogliere migranti da portare sulla terraferma. In un periodo in cui si inizia a registrare un forte flusso di stranieri che partono dall’altra parte del Mediterraneo per raggiungere le vicine coste italiane, l’Ong ha annunciato di essere pronta a tornare operativa con una nuova nave: la Geo Barents. Dunque chi da ora in poi si imbarcherà su barchini e barconi per affrontare i viaggi della speranza, potrà quasi certamente usufruire di un mezzo che transiterà a largo della Libia pronto a trasformarsi in taxi del mare.
Ed è proprio dalle coste libiche che in questi mesi si sta registrando la stragrande maggioranza delle partenze di migranti che provengono dall’Africa Subsahariana, la cui ultima tappa è rappresentata dai porti italiani. “Di fronte alle morti incessanti nel Mediterraneo centrale - si legge in un tweet a firma dell’Ong – dobbiamo fare la nostra parte. Torniamo in mare con la nuova nave GeoBarents per portare soccorso, cure e umanità sulla rotta migratoria più letale al mondo, abbandonata dai governi europei”.
Medici Senza Frontiere è una delle organizzazioni che assieme a Save The Children è stata raggiunta nel 2017 dall’apertura di un'inchiesta, attualmente in corso a Trapani, sulla gestione dei salvataggi nel Mediterraneo. In particolare, nel periodo in cui si è sviluppata l'indagine, Medici Senza Frontiere operava in mare con la nave Vos Prudence. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti erano finiti i continui arrivi di migranti in Italia registrati tra il 2016 e il 2017: buona parte degli stranieri approdava nelle nostre coste con il contributo delle Ong in questione. Secondo i pm della procura trapanese, alcune di queste operazioni di salvataggio sarebbero state concordate tra le organizzazioni non governative e i trafficanti. Accuse respinte ai mittenti da parte dei diretti interessati.
Dopo quel periodo, Medici Senza Frontiere ha operato con l’Ocean Viking di Sos Mediterranée, ma successivamente si sono separate. Oggi, l'Ong annuncia di tornare in mare con la nuova imbarcazione. E il presidente di MSF, Claudia Lodesani, in un’intervista rilasciata all’Huffington Post non si sottrae dal lanciare accuse all’Europa per la sua assenza nel Mediterraneo: "Il nostro ritorno nel Mediterraneo - ha spiegato Lodesani - per il settimo anno consecutivo, è il risultato diretto delle sconsiderate politiche di non assistenza da parte dell’Europa, che condannano le persone a morire in mare". Non sono mancate, in particolare, nemmeno le accuse ad Italia e Malta, Stati che, secondo il presidente dell’Ong "hanno progressivamente abbandonato l’attività di ricerca e soccorso".
Nel contesto di una crescente pressione delle organizzazioni operanti in mare dunque, adesso occorrerà fare i conti con una nuova nave. Per il governo, già alle prese con l'emergenza immigrazione, quella di queste ore non è proprio una buona notizia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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