Metropol, i pm indagano sulle chiamate registrate da Meranda

Sarebbero una ventina le telefonata registrate dal cellulare di Gianluca Meranda finite sotto la lente dei magistrati milanesi che si occupano dell'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega

(Facebook di Gianluca Meranda)
(Facebook di Gianluca Meranda)

Nuovi sviluppi sul caso sul caso Metropol. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, i magistrati di Milano, che indagano per corruzione internazionale, starebbero studiando i contenuti dei cellulari sequestrati nel luglio scorso. Si tratta degli smartphone in uso ai tre indagati dell'indagine: Gianluca Savoini, presidente dell'associazione Lombardia-Russia, Gianluca Meranda, avvocato d'affari, ex massone e Francesco Vannucci, consulente bancario con un passato nel Partito democratico. Secondo il Fatto Quotidiano, tuttavia, l'attenzione dei magistrati si concentrerebbe su Meranda, che aveva la curiosa abitudine di registrare le chiamate.

Come conferma anche l'Adnkronos, sarebbero una una ventina le telefonata registrate nel cellulare di Gianluca Meranda finite sono sotto la lente dei magistrati milanesi che si occupano dell'inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega. L'avvocato avrebbe registrato le chiamate tramite un'applicazione per smartphone. Massimo riserbo su quali siano gli interlocutori con cui l'avvocato cosentino avrebbe parlato in quel periodo al telefono e delle cui voci di cui è rimasta traccia sullo smartphone. Ieri, inoltre, nell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dai pm Sergio Spadaro, Donata Costa e Gaetano Ruta è stata sentita una nuova testimone: una donna di origini russe il cui verbale è stato decretato e il cui ruolo non viene divulgato.

Secondo quanto trapelato lo scorso agosto, quando la Procura ha inoltrato ai cronisti dell'Espresso la "lista di consegna", atto che prelude a una perquisizione, i giornalisti hanno consegnato il file Mp3 ma non ne hanno voluto rivelarne la provenienza, invocando il segreto professionale. Da quanto risulta da fonti investigative, la conversazione potrebbe essere stata registrata da una delle persone presenti alla riunione del Metropol di Mosca del 18 ottobre 2018 con il proprio telefono cellulare. Chi ha dunque consegnato ai giornalisti dell'Espresso il file che ha innescato l'intera vicenda e l'inchiesta giudiziaria? Meranda o Vannucci? Secondo quanto riportato da La Verità una fonte attendibile, in contatto con i giornalisti del settimanale, sostiene che a consegnare l'audio sarebbe stato Vannucci, l'uomo che almeno fino al 2013 ha fatto parte del direttivo del circolo del Pd del suo paese, Suvereto, in provincia di Livorno.

Francesco Vannucci avrebbe consegnato il file dopo un litigio con Gianluca Meranda, probabilmente per una questione di soldi, scrive sempre il quotidiano, che ricorda come il "nonno Francesco" dell'audio del Metropol rimanga in silenzio per quasi tutta la durata dell'incontro.

L'indagine, emersa lo scorso luglio, ha al centro la presunta trattativa che avrebbe avuto lo scopo di far affluire 65 milioni di dollari nelle casse della Lega.

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