Migrante 70enne muore dopo malore nel porto di Roccella: era diabetica

La donna, una 70enne di nazionalità afghana, era stata visitata due giorni fa. Dopo il decesso è emerso che fosse affetta da diabete. Aperta un'indagine

Migrante 70enne muore dopo malore nel porto di Roccella: era diabetica

Una donna di 70 anni, cittadina afghana, è morta questa mattina nel porto di Roccella Ionica, in provincia di Reggio Calabria, a seguito di un malore. Dopo il decesso è emerso che fosse affetta da diabete. Era stata visitata due giorni fa presso la tensostruttura allestita sul posto ma i medici non avevano ritenuto necessario il trasfermento in ospedale. Sul caso indaga la Polizia di Stato con il coordinamento della procura di Locri.

Il decesso

La 70enne aveva raggiunto il porto di Roccella Ionica, insieme ad altri 97 migranti, nella notte tra lunedì e martedì. Dopo lo sbarco la donna era stata visitata dall'quipe dell'Usmaf, struttura sanitaria che dipende dal Ministero della Salute, per via delle già precarie condizioni di salute. Tuttavia i medici non avevano ravvisato una situazione di emergenza tale da predisporre il ricovero ospedaliero. Stamattina l'improvviso malore e il decesso nonostante il tempestivo intervento del personale sanitario del 118 e della Croce Rossa. In attesa degli ulteriori accertamenti medici e dei riscontri investigativi, la Procura di Locri ha disposto il sequestro e il trasferimento della salma all'obitorio dell'ospedale di Locri.

Gli sbarchi

Con l'ultimo sbarco è salito a 18 il numero di arrivi di migranti nel solo tratto di costa della Locride in questi primi 4 mesi e mezzo del 2022: 17 a Roccella e uno (con due scafisti di nazionalità russa morti per annegamento) a Siderno. Come ben ricorda l'agenzia stampa Ansa, nel 2021, nella struttura portuale roccellese si sono verificati 49 arrivi dei 55 sbarchi avvenuti nel tratto del comprensorio locrideo, per un totale di oltre 6mila migranti. La situazione sta mettendo a dura prova l'amministrazione locale sul piano logistico ed economico. Senza contare, inoltre, che le condizioni igienico-sanitarie della tensostruttura sono sempre più precarie per via del sovraffollamento.

L'appello del sindaco

Proprio ieri il sindaco di Rocella Ionica ha rivolto un appello al ministro Luciana Lamorgese. "Chiediamo con forza che il ministro Lamorgese venga qui a rendersi conto direttamente di ciò che stiamo dicendo e facendo e che consideri la necessità che il Governo attivi tutti gli strumenti tecnico normativi utili a gestire l'emergenza migranti", ha dichiarato con una nota stampa Vittorio Zito, il primo cittadino roccellese, sottolineando che "nell'ultimo week end sono state tre le operazioni di soccorso in mare di 243 migranti che sono poi giunti nel porto delle Grazie di Roccella. Sono già 17 gli sbarchi registrati nel 2022. Nei primi quattro mesi di quest'anno sono stati 1.300 i migranti soccorsi contro i 200 dello stesso periodo del 2021, anno nel quale registrammo complessivamente 5.700 arrivi". "Questo significa - ha aggiunto il sindaco di Roccella - che dovremmo prepararci a dover gestire numeri cinque volte più grandi rispetto al 2021. Significa prepararsi a gestire il soccorso ad oltre 25 mila migranti. Possiamo farlo con un'organizzazione che non ha gli strumenti, gli uomini e le professionalità adeguate? Possiamo continuare a pensare che l'enorme impegno che deriva dalle operazioni di assistenza possa essere considerato come un ordinario compito istituzionale delle componenti del sistema di soccorso? Da mesi diciamo che il Comune di Roccella, nonostante l'enorme e costante supporto della Prefettura di Reggio Calabria e l'aiuto dei volontari della Croce rossa e della Protezione civile regionale, non ha risorse umane, professionalità adeguate e capacità finanziaria per gestire questi numeri. Stiamo dicendo che tra poco non saremo in grado di comprare l'acqua da dare ai migranti e che non saremo in grado di fornire i pasti.

Da ormai un anno chiediamo che gli organi politici del Ministero dell'Interno assumano la specificità di Roccella Jonica, unico caso in Italia in cui un ente locale debba assumere su di sé la responsabilità dell'assistenza ai migranti che sbarcano in porto con questa intensità di numeri".

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