Migranti, modificate le regole per le navi. E Sea Watch viene bloccata

La denuncia dell'Ong tedesca: "L'Olanda cambia le regole per bloccarci". Il provvedimento entra in vigore oggi

Migranti, modificate le regole per le navi. E Sea Watch viene bloccata

Una modifica della legge. Un provvedimento del minisero olandese che avrà "gravi conseguenze per Sea-Watch e per le altre Ong" che navigano nel Mediterraneo battendo bandiera dei Paesi Bassi: entrerà in vigore oggi e secondo le organizzazioni umanitarie sarebbe un modo per "impedire agli attori della società civile di svolgere le loro operazioni di soccorso". Cioè di recuperare immigrati e portarli verso l'Europa (o l'Italia).

"Dopo aver completato la manutenzione programmata e aver superato con successo, lo scorso 15 marzo, l'ennesima ispezione, il 17 marzo la Sea-Watch 3 era pronta per tornare in area SAR", scrive oggi in una nota l'Ong tedesca che nei mesi scorsi ha avuto diversi scontri con l'Italia. La nave era stata bloccata in porto in Italia dove erano state trovate 32 irregolarità. Poi la situazione si era sbloccata e Sea Watch aveva abbandonato i porti italiani, subendo però altre ispezioni da parte delle autorità olandesi. Il governo di Amsterdam ha poi deciso di modificare la sua legislazione, per imporre regole più rigide alle imbarcazioni solidali che intendono svolgere attività di soccorso nel Mediterraneo.

"Fino a quando il governo olandese non avrà garanzia del rispetto dei requisiti tecnici più rigorosi previsti dal nuovo codice - scrive l'Ong - Sea-Watch è costretta a sospendere la sua missione e sarà sottoposta a nuovi pretestuosi processi normativi". Per Johannes Bayer, Presidente di Sea-Watch, la decisione dell'Olanda è "inaccettabile", perché cercherebbe "di minare il nostro lavoro mentre dimostriamo costantemente di avere una nave perfettamente equipaggiata, che supera gli standard di sicurezza obbligatori; come per altro confermato dallo stesso ispettorato 'Leefomgeving en Transport' (dell'ambiente umano e dei trasporti) la scorsa estate, in occasione del fermo arbitrario nel porto maltese di La Valletta".

"Il Ministero sostiene di avere 'preoccupazioni per la sicurezza' delle persone che Sea-Watch soccorre e ospita a bordo in attesa dell'assegnazione di un porto sicuro - continua Bayer - Non possiamo essere ritenuti responsabili delle situazioni disumane di stallo in mare, deliberatamente create dagli stati membri. Bloccare la nostra nave giustificandolo con timori di 'sicurezzà è un argomento fondamentalmente illogico quando l'alternativa è che le persone siano lasciate affogare". L'Ong è certa che la mossa dell'Olanda sia di carattere "cinicamente politico", visto che "fino ad oggi non si erano verificati problemi di sicurezza o incidenti legati alle operazioni SAR delle ONG che avrebbero potuto giustificare questo processo".

Per questo Sea-Watch "chiede al governo olandese di procedere utilizzando i canali appropriati per una modifica legislativa relativa alle navi classificate come la nostra". "È preoccupante - si legge nella nota - osservare come una modifica legislativa affrettata dalla contingenza politica si sia consumata con conseguenze immediate su Sea-Watch e su altre ONG, senza alcun preavviso.

Non vi è alcuna garanzia che il Ministero si asterrà in futuro dall'imporre nuovi emendamenti in modo immotivato e arbitrario. Sea-Watchpone in discussione la legittimità di questo processo e le motivazioni di fondo dello Stato olandese".

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