Ospitavano 41 migranti in strutture con scarse condizioni igieniche e non in regola con le certificazioni. Per questo sei persone che gestivano i centri di prima accoglienza per cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale di via Ponticelli, a Benevento, e di via Manzoni, a Durazzano, in provincia, sono finite nel mirino dei carabinieri del comando provinciale di Benevento.
I sei sono accusati di “inadempienza di contratti di pubbliche forniture, atto falso e violazioni al testo unico sull'edilizia”. Secondo quanto si apprende da una nota della procura di Benevento, infatti, a seguito degli accertamenti condotti dai carabinieri dei Nas di Salerno è emerso che le due strutture che erano state adibite a centri di prima accoglienza dai proprietari non disponevano né delle "certificazioni di agibilità", né di quelle di "abitabilità" previste dalla legge. Uno dei due centri per migranti era stato edificato, infatti, senza il “permesso di costruire”, mentre i proprietari del secondo immobile avevano presentato un “falso attestato di agibilità”, per essere abilitati all’accoglienza dei profughi.
Le carenze “strutturali e organizzative” di entrambe le strutture sono emerse durante le ispezioni condotte nei due centri. Da qui, sono partite le indagini dei carabinieri dei Nas di Salerno, che hanno portato al sequestro preventivo dei due immobili, disposto dal gip di Benevento, su richiesta della Procura locale, ed eseguito oggi dai carabinieri dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità in collaborazione con i militari del comando provinciale di Benevento.
Secondo quanto ha comunicato la Procura in una nota, entrambi i centri d’accoglienza sono stati, quindi, sequestrati per "assicurare dignitose condizioni igienico, sanitarie e strutturali e tutelare la salute e l'incolumità degli occupanti, in fuga da paesi con guerre in corso e gravissimi problemi economici". I 41 migranti che alloggiavano nelle strutture, secondo quanto riporta l’Ansa, saranno trasferiti in altri centri per la protezione internazionale dei rifugiati.
Sulla vicenda è intervenuto il senatore di Forza Italia, Renato Schifani, che ha parlato di
“business dell’accoglienza”. "È evidente che il sistema non funzioni e che l'eccessivo flusso migratorio in entrata non essendo più gestibile nel migliore dei modi, debba essere limitato", ha affermato Schifani, in una nota.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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