Omicidio Savarino, travolsero vigile con l'auto: assolto il complice del rom

Era con Nikolic quando uccisero Savarino. Per i giudici "il fatto non sussiste". Il centrodestra: "Questa non è giustizia"

Omicidio Savarino, travolsero vigile con l'auto: assolto il complice del rom

Fa discutere l'assoluzione in appello decisa per Stizanin, il ragazzo che si trovava nell'auto che ha travolto il vigile Niccolò Savarino, che era incaricato a Milano. Nikolic, che guidava, è costretto a scontare la sua pena, ma Stizanin no: per l'allora ventiseienne si è optato per una decisione diversa. Parliamo di un triste episodio di cronaca del 2012.

Gli avvocati di Stizanin hanno commentato a stretto giro la novità giudiziaria: "E' stata provata la sua totale estraneità ai fatti. Siamo soddisfatti di come è stata fatta giustizia", hanno dichiarato David Russo e Lorenzo Castiglioni, così come riportato dall'Agi. Ma non è finita. Se non altro perché i legali ora intendono riflettere pure sulla "possibilità di fare istanza per ingiusta detenzione". Stizanin è stato infatti ai domiciliari per un periodo di tempo. A Nikolic, invece, è stata inflitta una pena corrispondente a 9 anni ed 8 mesi di detenzione. Vale la pena rimarcare come il responsabile dell'omicidio sia stato condotto dal Tribunale dei minori. Non aveva ancora 18 anni quando ha travolto il vigile Niccolò Savarino.

Le fattispecie individuate in passato per la situazione di Stizanin erano più d'una: il giovane è stato prima accusato di favoreggiamento. Poi si è passati all'omicidio volontario. Ma l'assoluzione comunicata nella giornata d'oggi smonta di fatto ogni quadro che era stato ipotizzato. Alcune reazioni dimostrano come non tutti non possano dirsi soddisfatti. Il deputato leghista Paolo Grimoldi, per esempio, ha dichiarato di dover far sue le parole del fratello del vigile Savarino: "‘Questa non è giustizia, questa non è legge’".

Poi la specificazione del caso: "Quello alla guida, Remi Nikolic, allora minorenne (che subito dopo l’incidente era fuggito in Ungheria), era stato condannato per omicidio volontario a 9 anni ma dopo la metà della pena, nel 2017, era già libero, mentre il suo complice, l’allora 26enne Milos Stizanin, oggi è stato assolto in Appello per non aver commesso il fatto nonostante l’accusa avesse chiesto 14 anni di reclusione". L'onorevole Paolo Grimoldi conclude così il suo ragionamento: "Morale della favola, anzi della tragedia: uno si fa meno di cinque anni, l’altro assolto e per la vita dell’agente Savarino, spezzata a soli 42 anni, non paga nessuno". Il deputato leghista, dunque, si stringe attorno alla famiglia del vigile.

La Corte d'Assise di Milano ha già disposto il provvedimento che consente a Stizanin di ritenersi libero a tutti gli effetti. Le richieste del pm erano diverse: erano stati domandati 14 anni di carcere. Secondo l'accusa, Stizanin si era reso responsabile di concorso in omicidio volontario.

Anche Riccardo De Corato, nel frattempo, assessore lombardo della giunta Fontana, ha detto la sua: ""Non c'è pace per l'agente di Polizia Locale Nicolò Savarino e per la sua famiglia", ha affermato l'esponente del Pirellone. "Con questa decisione - ha continuato l'assessore - il povero agente ucciso mentre svolgeva il suo lavoro, è stato ammazzato un'altra volta. Mi auguro che al terzo grado venga fatta giustizia una volta per tutte. Mi stringo al dolore del fratello Carmelo e di tutti i suoi cari. La gioia di Stizanin all'assoluzione è uno schiaffo a tutti gli agenti di Polizia locale che, ogni giorno, rischiano la propria vita", ha tuonato.

Forza Italia, per mezzo del suo capogruppo in Consiglio regionale, Gianluca Comazzi, si è detta a sua volta contrariata:"Oggi è un giorno triste per Milano. L'assoluzione di Stizanin è uno schiaffo ai familiari di Niccolò Savarino e a tutti i nostri agenti della polizia locale".

Lo stesso Comazzi ha proseguito, manifestando prossimità umana e comprensione alla famiglia della persona uccisa: ""Difficile - prosegue Comazzi - non comprendere lo sfogo del fratello di Niccolò, per il quale 'questa non è leggè. La famiglia Savarino merita giustizia: auspico che la sentenza definitiva gliela conceda una volta per tutte". Si attende, insomma, il terzo grado di giudizio.

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