Modica, incendio in una casa: poliziotti salvano alcune persone

L’assistente capo coordinatore Roberto Battaglia ha messo in salvo alcune persone, tra cui un anziano di 95 anni e suo figlio, da un incendio divampato in un'abitazione di Modica, nel Ragusano

Modica, incendio in una casa: poliziotti salvano alcune persone

“Sta prendendo a fuoco tutta la casa! Vedi che stanno scappando! Padre, figlio e Spirito Santo! Ma perché non lo spengono! L’inferno sta succedendo! C’è l’inferno!”. Svegliata dalla sirena spiegata della polizia, la gente è affacciata ai balconi e riprende coi cellulari l’appartamento di fronte devastato da un incendio. Siamo in via degli Oleandri, a Modica, nel Ragusano. Sono passate da poco le 22.30 del 12 aprile. Le fiamme sono alte, una fitta coltre di fumo nero ha invaso il primo piano del condominio, dove si è sviluppato il rogo. Vi abitano un 95enne e il figlio con disabilità. Lì dentro si fa una gran fatica a respirare, ma i due non sanno cosa fare e restano chiusi in casa. Notando le alte lingue di fuoco fuoriuscire dall’appartamento, una pattuglia di polizia, che stava effettuando un servizio di controllo per le vie della cittadina barocca, si ferma.

L’assistente capo coordinatore Roberto Battaglia, 50 anni, modicano, in servizio alle Volanti del commissariato di Modica, intuisce che l’edificio va evacuato in fretta. Non si può attendere l’arrivo dei vigili del fuoco senza intervenire. E allora, armato di torcia, entra nel palazzo, sale le scale già invase dal fumo e, al primo piano, trova il 95enne e il figlio. Fa fatica a mettere in salvo l’anziano perché, anche se spaventato, l’uomo non vuole lasciare la sua casa. Il poliziotto lo convince che dovrà stare via solo per poco. Così consegna l’anziano e il figlio a un ragazzo che si trovava fuori dal palazzo e torna a vedere se c’è ancora qualcuno in difficoltà. Al secondo piano c’è una coppia. Il poliziotto la accompagna fuori e, impavido, ripercorre le scale e solo dopo essersi sincerato che al terzo piano non c’è nessuno pensa a se stesso ed esce dal condominio. Sta visibilmente male, tossisce e poi si accascia al suolo. Non respira bene per via del fumo inalato.

“Quello è un poliziotto! È un poliziotto – dice chi ha girato il video dal balcone del palazzo di fronte -. Il poliziotto sta svenendo! Si è sentito male per il fumo. Padre, Figlio e Spirito Santo!”. Roberto viene trasportato all’ospedale “Maggiore” di Modica in ambulanza. La prognosi è di 8 giorni. Oggi padre e figlio stanno bene solo grazie al tempestivo intervento di quest’angelo vestito di blu. “Non ci ho pensato due volte – dice Roberto -. Credo che lo farebbe chiunque”. Fatto sta che le alte lingue di fuoco hanno fatto desistere tutti dall’intervenire. Ma lui no, l’assistente capo coordinatore Roberto del resto non è nuovo a questo genere di interventi: due anni fa salvò alcune persone durante un’alluvione a Modica e per questo ricevette un encomio.

Dalle indagini dei vigili del fuoco, intervenuti per sedare le fiamme, è emerso che l’incendio è divampato da una termocoperta. I due occupanti del primo piano avevano provato a spegnerla con dell’acqua e, non essendoci riusciti, l’avevano lanciata sul balcone provocando un altro incendio.

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