Montesilvano, scontro tra immigrati senegalesi e Comune

A Montesilvano, a una settimana dalla lettera che il sindaco Francesco Maragno aveva inviato al premier Gentiloni e al ministro Minniti per parlare dell'emergenza migranti, è arrivata la protesta dei senegalesi sfrattati da due palazzi

Montesilvano, scontro tra immigrati senegalesi e Comune

A Montesilvano, in provincia di Pescara, a una settimana di distanza dalla lettera che il sindaco Francesco Maragno aveva inviato al premier, Paolo Gentiloni e al ministro dell'Interno, Marco Minniti per parlare dell'emergenza migranti, arriva la protesta della comunità senegalese.

Qualche centinaia di immigrati e alcuni italiani sono scesi in piazza per partecipare alla manifestazione indetta dalla comunità senegalese a sostegno degli extracomunitari sgomberati che vivevano abusivamente nel 'ghetto' di via Ariosto, due complessi, in una delle zone più turistiche della città. "Chiediamo al sindaco Maragno di mantenere le promesse: aveva detto che ci avrebbe aiutato a trovare 20 appartamenti - ha detto Samba del comitato via Ariosto - non chiediamo case popolari ma appartamenti da pagare e in regola. Lui sa bene che quando ci rechiamo nelle immobiliari appena scoprono che siamo reduci di via Ariosto ci voltano le spalle e ci negano le promesse fatte, nonostante siamo in grado di pagare tutto. Questa manifestazione è contro questa ingiustizia e lui lo sa: manifestiamo contro questi sgomberi selvaggi e contro i fascisti che alimentano le paure di Montesilvano".

Nella lettera di una settimana fa il sindaco aveva ricordato che Montesilvano "è ospitale, accogliente e dotata di numerose strutture alberghiere. Proprio in alcuni di questi hotel hanno trovato accoglienza anche numerosi migranti, ospitati nei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria)" ma "a questi ultimi si aggiungono anche moltissimi extracomunitari che, senza alcun titolo per rimanere sul suolo italiano, persino destinatari di decreti di espulsione, occupano abusivamente gli angoli più belli di questa cittadina, danneggiando il sistema economico e turistico locale".

Le palazzine di via Ariosto che erano state trasformate in una centrale dello spaccio e della contraffazione come ricorda a Prima di noi l’assessore comunale, Valter Cozzi, che parla di "atteggiamenti dissoluti e imbarazzanti" e aggiunge: "Abbiamo accordato fin dall’inizio piena fiducia nei confronti di tutti i rappresentanti della comunità senegalese, offrendo collaborazione e accoglienza nelle strutture alberghiere. Tuttavia non siamo stati ripagati con la stessa moneta". "Abbiamo promosso incontri ma, cosa ancora più importante, ci siamo posti in prima linea per supportarli nella ricerca di abitazioni alternative, offrendo loro sistemazioni temporanee. Tuttavia abbiamo dovuto scoprire, con grandissimo rammarico, che alcune delle persone che sono state ospitate per diversi giorni hanno avuto atteggiamenti di assoluta inciviltà, causando numerosi problemi al personale impegnato nella gestione della struttura alberghiera e disturbo agli ospiti che condividevano gli stessi spazi.

Non sono mancati danni materiali, per i quali peraltro dovrà essere l’Ente e quindi la comunità montesilvanese a farsene carico; atteggiamenti dissoluti ed imbarazzanti, ulteriormente aggravati dall’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti", conclude l'assessore.

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