"Ci incontriamo?": così il gambiano ha venduto la droga a De Rienzo

Un gambiano è finito in manette con l'accusa di aver venduto la droga a Libero De Rienzo, l'attore romano trovato morto nella sua abitazione

"Ci incontriamo?": così il gambiano ha venduto la droga a De Rienzo

Sono trascorsi 10 giorni dalla morte dell'attore Libero De Rienzo, il cui corpo è stato rinvenuto senza vita all'interno della sua abitazione romana. Le ispezioni svolte dalle forze dell'ordine nelle ore successive avevano permesso di ritrovare una bustina di polvere bianca, che le successive analisi dei Ris hanno rivelato fosse eroina. Da quel momento il Nucleo operativo della compagnia dei carabinieri Roma San Pietro si è attivato per scoprire chi avesse venduto la droga a Libero De Rienzo e quest'oggi è stato arrestato un pusher di origini gambiane, Mustafa Lamin di 31 anni.

Le indagini e l'arresto

L'uomo, come riportano i verbali, risulta "già essere gravato da due ordini di espulsioni a cui si è sottratto" e per i magisrati di piazzale Clodio "sussiste il pericolo di fuga". Per tale ragione il pubblico ministero Francesco Minisci scrive che "sulla base di elementi e di fatti obiettivi è ragionevole ritenere che l'indagato, ove non si intervenga con urgenza, si sottrarrà a una successiva misura cautelare tesa a impedire la reiterazione dei gravi, sistematici, reiterati e abituali reati per i quali si indaga".

Le indagini dei carabinieri sono partite dagli ambienti della Capitale legati allo spaccio di quella zona di Roma. Alcuni contatti e collegamenti dell'attore hanno portato gli investigatori a indagare nella zona sud-ovest di Roma, con particolare attenzione al quartiere di Torre Angela. Ed è proprio qui che è stato arrestato, per altro in flagranza di reato, l'uomo accusato di aver venduto la droga a Libero De Rienzo. All'arrivo dei carabinieri il gambiano era intento a spacciare droga con alcune persone presenti sul posto.

Con successiva perquisizione dell'appartamento dello straniero sono stati rinvenuti e sequestrati ulteriori 7,7 grammi della stessa sostanza stupefacente trovata in casa di De Rienzo. A carico dell'uomo finito in manette i carabinieri hanno un quadro indiziario solido, che dimostra la quotidiana attività di spaccio a domicilio. L'uomo era solito utilizzare la metro per spostarsi rapidamente tra le varie zone della Capitale. Per gli investigatori lui avrebbe venduto il 14 luglio la dose ritrovata in casa dell'attore.

L'indagato è stato condotto del carcere di Regina Coeli dove si trova attualmente recluso anche per altri reati relativi allo spaccio non direttamente collegati con il caso di De Rienzo. Oggi il gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo e ha applicato la custodia cautelare in carcere per il gambiano. In manette è finito anche il suo coinquilino, presente in casa al momento della perquisizione. Per lui l'accusa è di detenzione ai fini di spaccio.

Le analisi tecniche

Una conclusione che i carabinieri hanno potuto trarre anche grazie all'analisi dei tabulati telefonici del gambiano, che ha agganciato le celle nei pressi di casa di De Rienzo proprio nel pomeriggio del 14 luglio. Esattamente tra le 16.15 e le 16.41 si aggancia alla cella in via Aurelia, distante meno di 600 m dall'abitazione di De Rienzo. Nel decreto di fermo di indiziato di delitto firmato dal pubblico ministero Francesco Minisci, e di cui è in possesso l'Adnkronos, si legge anche che tra le 11.25 e le 18.31 del 14 luglio scorso tutti i contatti telefonici di De Rienzo hanno agganciato la cella telefonica in via San Pio V, vicina all'abitazione dell'attore.

Incrociando i dati dei telefoni di De Rienzo e di Lamin, le forze dell'ordine hanno ricostruito precedenti contatti ma soprattutto un'ultima telefonata di pochi secondi tra i due alle 16.15. Quello è il momento in cui il telefono dell'attore aggancia la cella in via San Pio V e in cui la cella in via Aurelia aggancia l'utenza in uso al gambiano. Nel decreto si sottolinea che, data la breve distanza tra le due celle, si può ritenere che la vittima e lo spacciatore si trovassero contemporaneamente nello stesso posto.

Gli ultimi messaggi di De Rienzo

Come riferisce la Repubblica, l'attore avrebbe scritto un messaggio Lamin quel pomeriggio: "Ci incontriamo?". A condurre gli inquirenti a Mustafa Lamin sarebbero state anche alcune testimonianze che, unite alle analisi tecniche, hanno permesso ai carabinieri di arrivare nell'appartamento di Torre Angela. Pare che De Rienzo abbia chiesto il numero di telefono del gambiano a un amico. L'attore, quindi, pare lo abbia contattato tramitw Whatsapp, come si evidenzia dal decreto. "Oh prima mi ha risposto, mi ha detto non prima delle 3, le 4. Mo lo sto a chiamà a rotella e non mi risponde... Vuoi provare a chiamarlo te?", si legge in un messaggio inviato da De Rienzo a un amico.

Lo stesso amico ha dichiarato ai carabinieri di aver assunto più volte eroina insieme all'attore. In un messaggio successivo, De Rienzo scrive che "ci avrebbe pensato lui". L'interpretazioe del pm è che questo messaggio faccia riferimento al pagamento di quanto acquistato, tanto che poi in un altro messaggio scrive: "O ci penso io... ma tra l'altro io mi rubo una cosetta e il resto te la lascio...".

Intanto proseguono le analisi per stabilire l'esatta causa della morte di Libero De Rienzo.

Non sono ancora stati resi noti i risultati degli esami tossicologici, che potrebbero dare risposte importanti sui motivi che hanno portato al decesso l'attore quarantenne, sepolto lo scorso martedì con una cerimonia semplice nel cimitero di Paternopoli, in provincia di Avellino.

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