Un malore improvviso gli è stato purtroppo fatale. Il giornalista Stefano Vespa, fratello minore di Bruno, è morto nella notte a Roma, nell'abitazione in cui viveva da solo. Apprezzato cronista di lungo corso, si è spento all'età di 64 anni a seguito di un arresto cardiaco. I familiari, preoccupati del fatto che da alcune ore non rispondesse alle telefonate, erano andati a controllare la situazione a casa sua e avevano allertato il 118. Al loro arrivo, i soccorsi non avevano potuto fare altro che accertare il decesso. Per farli entrare, ricostruisce il Corriere, si era reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco, che avevano forzato la porta.
Nato il 25 aprile 1957 a L’Aquila, Stefano Vespa era di 12 anni più giovane del fratello Bruno, volto noto della Rai. Proprio come quest'ultimo, aveva intrapreso la carriera giornalistica con successo. Laureato in giurisprudenza, aveva lavorato per ben 23 anni al quotidiano romano Il Tempo, nel quale era entrato da collaboratore, sino a diventare poi caporedattore. Nel 2003 era passato al settimanale Panorama, che aveva lasciato 12 anni più tardi - nel 2015 - da capo della redazione romana. Tra i temi dei quali si era maggiormente occupato nella sua attività di cronista, quelli legati alla politica e alla cronaca, con approfondimenti sui temi della difesa e della sicurezza.
Andato in pensione, aveva continuato a raccontare e commentare l'attualità sul portale Formiche.net. Nel suo ultimo articolo, del 2 marzo scorso, aveva analizzato il ruolo della Nato nel conflitto in Ucraina. Vespa era anche un attento osservatore dei cambiamenti legati ruolo della carta stampata nell'era di Internet e dell'informazione multimediale. Al riguardo, aveva anche un profilo su Twitter, particolarmente utilizzato sino a poche prima della sua scomparsa. Agli utenti del popolare social network si presentava come "giornalista, tennista (nc) emerito, milanista da metà anni Sessanta".
Tra gli amici e i colleghi che oggi piangono la sua dipartita, il giornalista e sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè. "L'ultimo scambio di messaggi con Stefano è di pochi giorni fa. Mi chiedeva alcune precisazioni sul decreto legge sull'Ucraina. Nonostante l'età e l'esperienza il suo approccio era sempre quello del cronista: scrupoloso, attento al dettaglio. Era precisissimo, Stefano", ha ricordato il sottosegretario ed esponente di Forza Italia.
"La notizia della sua scomparsa mi raggela e rimanda la memoria al tempo in cui conobbi quel cronista prima di ritrovarlo a Panorama durante la mia direzione nella quale lo volli capo della redazione romana. Stefano era un gentiluomo nei modi e un galantuomo nella professione. Era dolce, sensibile, riservato. Lo piango e mi stringo nel dolore ai suoi familiari e a chi gli volle bene", ha concluso Mulè.
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