Il 9 aprile avrebbe compiuto 88 anni. Folco Quilici si è spento all'ospedale di Orvieto. È stato uno dei più grandi documentaristi italiani, molto attivo nella divulgazione scientifica fin dai lontani anni Cinquanta. La Rivista Forbes nel 2006 lo inserì tra le cento firme più influenti del mondo, grazie ai film e ai libri sull’ambiente e le diverse culture nel mondo.
Nato a Ferrara nel 1930, era figlio di un giornalista e di una pittrice. Iniziò con il cinema amatoriale, specializzandosi ben presto nelle riprese sott'acqua, fino a diventare un punto di riferimento. Per il suo lavoro ricevette numerosi premi, anche all'estero. Un suo documentario sulla Toscana vista dal cielo fu candidato all'Oscar. Con il film "Oceano" vinse il David di Donatello.
Pur avendo girato il mondo in lungo e in largo nel suo cuore restava l'Italia, e in particolare le isole di "Pontinesia": così Quilici amava chiamare Ponza, Palmarola e Ventotene.
"Con Folco Quilici - commenta il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini - se ne va una delle figure più importanti del giornalismo, del documentarismo e della cultura italiana. Un pioniere in tutti i progetti che ha avviato, sempre anni avanti rispetto agli altri, un italiano innamorato del proprio paese e un ferrarese innamorato della propria terra in cui era l’erede della grande tradizione giornalistica del padre Nello. Ci mancherà ma i suoi lavori resteranno per sempre come guida e insegnamento per le giovani generazioni".
In un'intervista a il Giornale raccontò il suo rapporto con la scienza e, in particolare, con le nuove sfide dell'uomo nello spazio. A suo parere non era Marte bensì l'Oceano il vero pianeta sconosciuto: "Le profondità sono l'ultimo luogo inesplorato".
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