Nati i gemelli contesi: "Già registrati all'anagrafe, nessuno ce li toglierà"

Partoriti fuori Roma i bimbi contesi tra la coppia gestante e i genitori biologici dopo lo scambio di embrioni. Il giudice rigetta il ricorso dei genitori biologici

Nati i gemelli contesi: "Già registrati all'anagrafe, nessuno ce li toglierà"

"Siamo contenti. Molto contenti: i nostri figli sono nati, stanno bene e li abbiamo già registrati all’anagrafe. Nessuno potrà più toglierceli". La coppia gestante ha affidato a Grazia Longo della Stampa le prime parole sulla felicità, immensa, di essere finalmente diventati genitori. Il motivo di questa gioia è semplice: l’iscrizione all’anagrafe dei gemelli - un maschio e una femmina - con il cognome del marito sancisce a tutti gli effetti lo "status filiale". Il parto, avvenuto già da alcuni giorni, vanifica infatti l’udienza che questa mattina si avrebbe dovuto tenere di fronte al giudice civile Silvia Albano.

Un colpo di scena. Proprio quando lo scambio di embrioni sarebbe dovuto arrivare, per la prima volta, al vaglio di un giudice. La parola sarebbe dovuta, appunto , a Silvia Albano della prima sezione civile del Tribunale di Roma che era chiamata a sciogliere l’intricato nodo dell’iscrizione alla anagrafe della coppia di gemelli che la madre incinta avrebbe dovuto partorire tra il 12 e il 14 agosto prossimo. La coppia di genitori biologici aveva presentato un secondo ricorso d’urgenza chiedendo, in primo luogo, di bloccare tutte le pratiche di registrazione all'ufficio comunale delle nascite e minacciando di effettuarle loro. L’udienza di oggi era infatti mirata a scongiurare l’ipotesi "caos" sulla iscrizione all’anagrafe dei nascituri. In un primo momento l’udienza era stata fissata per il 18 agosto ma alla luce dell’imminenza del parto il magistrato, esperta di diritto di famiglia, ha deciso di anticipare la decisione. Ma non era stato messo in conto che il parto potesse arrivare prima dello scadere del termine. La conseguente registrazione sembra così chiudere la vicenda che ha sollevato una caterva di dilemmi etici e legali. "Abbiamo bisogno di serenità - hanno detto i genitori alla Stampa - è arrivato il tempo di essere una famiglia".

"Ci rendiamo conto della sofferenza (dell'altra coppia, ndr) - hanno detto i genitori - avevamo chiesto loro un incontro, ma non ci hanno risposto".

Sulla questione è arrivata la decisione del giudice del tribunale civile di Roma, Silvia Albano, che ha rigettato il ricorso presentato dai genitori biologici dei due gemelli.

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