Gli negano trasferimento e incendia il materasso

Non gli era stato concesso di cambiare carcere, così un detenuto magrebino di circa trent'anni ha pensato "bene" di incendiare il materasso della propria cella

Gli negano trasferimento e incendia il materasso

Non gli era stato concesso di cambiare carcere, così un detenuto magrebino di circa trent'anni, J.Q., ha pensato "bene" di incendiare il materasso della propria cella, dove viveva da solo e di distruggere tutte le suppellettili attorno: dalle mensole in legno, agli armadietti e via dicendo. Sarà pur vero che "il fine giustifica i mezzi", ma il nordafricano, che aveva già dato segni di squilibrio, è ora più probabile che venga associato a una struttura psichiatrica. A denunciare l'accaduto è il sindacato di polizia penitenziaria Sappe. "Il fatto ancora più grave - spiega il segretario nazionale Michele Lorenzo - è che durante l'incendio è esplosa la bomboletta di gas che i detenuti hanno a loro disposizione e che avrebbe potuto creare gravi danni, se la polizia penitenziaria non fosse immediatamente intervenuta per limitarne i danni e le conseguenze". Prosegue Lorenzo. "E' necessario rivedere l'assegnazione dei detenuti nelle varie carceri della Liguria, regione quest'ultima particolarmente gravata dalla chiusura del carcere di Savona, che rappresentava comunque una valvola di sfogo per il sovraffollamento carcerario. I dati in nostro possesso riconducono ad una presenza di 255 detenuti a Sanremo su una capienza di 209 posti; in Liguria sono presenti 1.453 detenuti con un trend in costante aumento". Cosa succede, allora: Sanremo è la seconda "casa di reclusione" della Liguria, così detta perchè aperta soltanto ai detenuti già condannati. L'altra è a Chiavari, in provincia di Genova.

Ma mentre a Sanremo i detenuti sono oltre duecento, come sottolineato dallo stesso Lorenzo; a Chiavari sarebbero molti meno: circa cinquantacinque. Non è detto, a questo punto, che il detenuto avesse voluto essere trasferito di istituto di pena anche per questo motivo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica