Un sms e poi quella telefonata: così vi svuotano il conto online

Servizi voip offerti da operatori senza scrupoli consentono agli hacker di effettuare telefonate da numeri già esistenti

Un sms e poi quella telefonata: così vi svuotano il conto online

Attenzione alla nuova truffa online, grazie alla quale bande criminali sono già riuscite ad ingannare numerosi italiani, prosciugando i loro conti correnti. Cadere nella trappola è purtroppo molto facile, dal momento che grazie alla capacità di clonare i numeri telefonici di banche e istituti di credito, i malviventi sono in grado di trarre facilmente in inganno le vittime.

A lanciare l'allarme è il Corriere, che riporta la storia di una 55enne milanese, ora assistita dall'avvocato Marcello Pistilli. La donna, che ha naturalmente sporto denuncia alla polizia, ha spiegato come tutto sia cominciato da un semplice sms. Una banale azione di phishing, quindi. Gli istituti bancari sono soliti raccomandare ai propri clienti di non rispondere mai a sms o email inviate a nome della banca che chiedono di comunicare i propri dati personali, eppure ancora oggi ci sono persone che cadono nella trappola, anche a causa del contenuto volutamente allarmistico dei sopra citati messaggi. Nel caso della 55enne, il pericoloso sms pareva essere arrivato proprio dall’Ufficio frodi della sua banca. Nel messaggio, alla donna veniva spiegato che, "in seguito a tentativi di accesso anomali", si rendeva necessaria una conferma della sua identità tramite accesso ad un sito indicato da un link.

Una truffa architettata con scrupolosa precisione. Persino il numero di telefono dal quale era partito l'sms, che la donna aveva salvato sul proprio dispositivo elettronico, era proprio lo stesso del servizio clienti della banca. Difficile non cadere in inganno. Non solo. Poco dopo l'sms, la donna aveva ricevuto anche una telefonata da parte dello stesso numero telefonico. L'interlocutore si era presentato come "un operatore dell’ufficio antifrode", mostrandosi tra l'altro molto competente. Chiedendole se avesse o meno svolto una certa operazione bancaria, il falso operatore si era finto preoccupato, dicendosi pronto ad aiutarla. Da qui l'invio di ulteriori messaggi, con tanto di richieste di invio di codici di identificazione.

Compreso di essere ormai riuscito ad ingannare la vittima, l'operatore le aveva inoltre consigliato di recarsi il prima possibile alla banca per "riprogrammare" il conto corrente. Quel giorno, tuttavia, era sabato (casualità?) e gli istituti bancari erano chiusi, cosa che aveva portato lo zelante impiegato a fornire ulteriori istruzioni alla donna, convincendola a fornirgli altri dati per poter sistemare tutta la faccenda online.

La 55enne ha poi parlato di una seconda telefonata con lo stesso operatore, avvenuta due giorni dopo. In quell'occasione, il soggetto le aveva chiesto di "stornare" un bonifico fraudolento di 16.900 euro che i malviventi, impossessatisi del suo conto, stavano per inviare. Idem il giorno successivo. L'operatore, infatti, allarmava ancora una volta la 55enne, dato che gli hacker non avevano ancora finito con lei, invitandola ad annullare altri due bonifici: uno da 19.100 ed uno da 23.500 euro. Morale della favola, dopo una settimana la vittima aveva trovato un ammanco di 59.500 euro sul suo conto corrente, pari proprio alla somma dei tre bonifici. Immediata la chiamata al servizio clienti, dal quale si invitava la signora a raggiungere la filiale per esaminare la situazione. Niente da fare neppure in banca, si sarebbe potuto agire solo con una denuncia.

Utilizzando servizi voip forniti da gestori con sedi in paesi stranieri (nei quali cui non sono in essere convenzioni di assistenza giudiziaria col nostro Paese) i truffatori hanno un canale

preferenziale per operare in questo modo, dato che viene loro concessa la possibilità di usare un qualsiasi numero telefonico anche se già esistente, senza limiti o problemi: questo l'allarme lanciato dagli investigatori.

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