Le nuove motorizzazioni diesel sono estremamente pulite Giusto bandire quelle vecchie

StoccardaHanno fatto scalpore, qualche mese fa, l'annuncio di un piano del sindaco di Parigi per la messa al bando nella capitale francese delle automobili con motore diesel entro l'anno 2020, e subito dopo la decisione del governo di aumentare le accise sul gasolio proprio per scoraggiare l'impiego di questo combustibile. In nome dello stesso obiettivo, cioè ridurre l'inquinamento, i politici d'Oltralpe hanno in sostanza dichiarato guerra proprio a quel tipo di alimentazione di cui avevano favorito invece la diffusione fino a poco tempo fa.

Nel mirino, il diesel è finito per le emissioni di particolato - le ormai famose polveri sottili - e di un gas a effetto serra, l'ossido di azoto.

«Ciò può valere in parte per i vecchi propulsori diesel, con omologazione fino alle norme Euro 2 o Euro 3 - spiega Rolf Bulander, membro del board e responsabile del settore Mobility Solutions di Bosch - ma i motori più recenti, dotati di sistemi di iniezione molto sofisticati, “trappole” come i filtri anti-particolato e dispositivi avanzati di abbattimento dei gas come la riduzione catalitica selettiva, sono estremamente puliti. E in fatto di consumi ed emissioni di CO2, mantengono un vantaggio netto nei confronti dei propulsori a benzina».

Dunque, ha senso bandire progressivamente i vecchi diesel in modo da favorire il rinnovamento del parco circolante, come già accade per esempio in Lombardia nelle aree critiche per l'inquinamento, cioè quelle metropolitane. Ma puntare il dito sulle auto a gasolio per partito preso proprio no.

«Anche perché - conclude Bulander - l'efficienza energetica dei motori diesel può migliorare

ancora di un buon 10% entro il 2020, senza per questo aumentare eccessivamente il costo».

E guarda caso, in Italia e un po' in tutta Europa gli automobilisti continuano a preferirli largamente rispetto a quelli a benzina.

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