Nuovo assalto alle coste: oltre 1.000 migranti a Lampedusa

Quasi 200 migranti sbarcati in poche ore a Lampedusa e oltre 300 quelli della nave ong Ocean Viking sbarcati a Pozzallo: è emergenza

Nuovo assalto alle coste: oltre 1.000 migranti a Lampedusa

Massicci sbarchi di migranti durante la notte a Lampedusa. Nella più grande delle isole Pelagie sono arrivati quasi 200 stranieri in poche ore, mettendo nuovamente al collasso l'hotspot dell'isola, dove i migranti sono circa un migliaio. I barchini che arrivano autonomamente sulle coste italiane o che vengono rintracciati dai nostri mezzi militari in acque territoriali italiane o in zona Sar italiana sono quasi quotidiani. Ai barchini che raggiungono autonomamente le acque e le coste italiane, si sommano le navi delle ong che a ciclo continuo pretendono (e ottengono) di sbarcare nel nostro Paese i migranti presi nel Mediterraneo centrale, adducendo l'obbligo dell'Italia di assegnare un porto sicuro. Ma le medesime richieste non vengono inoltrate agli altri Stati del bacino, anch'essi Paesi eleggibili per un pos.

Isole al collasso

È stata una nottata molto impegnativa per le forze dell'ordine operanti a Lampedusa. Alle 2.30 del mattino, infatti, i carabinieri hanno rintracciato, in via Madonna, 56 persone di varie nazionalità che vagano senza una meta. Secondo la ricostruzione delle divise, erano sbarcate poco prima sull'isola, a bordo di una barca in legno di 10 metri. Nel frattempo, a circa un miglio dalle coste, un pattugliatore della guardia di finanza ha avvistato e raggiunto un barchino con 61 migranti, tra i quali c'erano solo una donna e un minore. Sempre i baschi verdi hanno individuato e bloccato 16 tunisini presso la spiaggia della Guitgia. Poche ore dopo, sempre a Lampedusa, è arrivata un'altra carretta del mare con ulteriori 47 migranti, rintracciati a cala Maluk. In una manciata di ore a Lampedusa sono sbarcati 180 stranieri, tutti trasferiti all'hotspot di cala Imbriacola, che ora è arrivata a ospitare circa 1.000 migranti, quasi 3 volte tanto rispetto ai 350 nominali per i quali è collaudato.

E continua a essere ben al di sopra della sua capienza anche la caserma Barone di Pantelleria, utilizzata come un hotspot per mancanza di altre strutture adeguate sull'isola. Alle 19 di ieri erano 60 i migranti all'interno della struttura dismessa dall'esercito, che potrebbe ospitarne al massimo 28. In una sola giornata, sull'isola della provincia di Trapani ci sono stati 3 eventi che hanno portato 40 stranieri a Pantelleria. Costante il lavoro delle forze dell'ordine, che ieri hanno trasferito a Trapani 22 migranti con l'obiettivo di alleggerire la pressione sulla caserma Barone, che resta comunque forte.

Ancora migranti dalle ong nei porti italiani

In queste ore, la nave Ocean Viking, battente bandiera norvegese, sta sbarcando a Pozzallo oltre 300 migranti. Sarebbero circa 90 i minori non accompagnati ma è impossibile per molti stabilire se l'età dichiarata sia quella effettiva. Gli stranieri arrivano senza documenti e spesso accade che dichiarino un'età inferiore rispetto a quella reale per ottenere i benefici di protezione riservati ai minori. I migranti sbarcati a Pozzallo dalla Ocean Viking sono di svariate nazionalità e sono stati recuperati con otto diversi interventi eseguiti in acque internazionali e Sar maltesi.

Le rotte verso l'Italia

Sono diverse le rotte del nord Africa che hanno come meta finale il nostro Paese. I barchini che arrivano a Lampedusa partono prevalentemente dalla Libia o dalla Tunisia, da cui partono anche le carrette del mare che raggiungono Pantelleria e le coste trapanesi. Dalla Libia partono anche la imbarcazioni che raggiungono le coste meridionali della Sicilia, quelle ragusane e quelle siracusane. Provengono, invece, prevalentemente dall'Algeria i barchini intercettati sulle coste sarde. La Calabria e la Puglia, invece, si trovano sulle rotte turche, egiziane e libiche.

Il blitz della guardia di finanza

La guardia di finanza ha smantellato un'associazione criminale transnazionale, composta da cittadini italiani ed extracomunitari, dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, con collegamenti, almeno di alcuni degli indagati, con ambienti del terrorismo internazionale. Sono dieci le misure cautelari eseguite nell'ambito dell'operazione Charon dai finanzieri dei comandi provinciali di Agrigento, Trapani, Caltanissetta, Messina e Siena.

"Le indagini hanno dimostrato la capacità delle organizzazioni criminali a carattere transnazionale di offrire, nel settore dei traffici di esseri umani, nuovi servizi volti a rendere le traversate più sicure, ovviamente in cambio di retribuzioni maggiorate con lauti guadagni, ma, anche e soprattutto, a garantire la non identificazione delle persone sbarcate da parte delle autorità nazionali", hanno dichiarato gli investigatori. "Ciò sia per assicurare una loro maggiore libertà di movimento una volta giunti a destinazione, sia per consentire ai ricercati di sfuggire alle forze di polizia o per assicurare l'anonimato a quei soggetti che si recano in Europa con finalità illecite", proseguono i baschi verdi.

L'associazione criminale era particolarmente attiva nell'organizzare sistematicamente trasporti tra la Tunisia e le coste trapanesi e

agrigentine di gruppi di nordafricani in grado di sostenere l'elevato costo dell'esclusivo transito a bordo di veloci gommoni e spesso intenzionati a sottrarsi alle ricerche delle autorità di polizia tunisina.

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