Omicidio di Ancona: ​"Ragazza la mandante"

L'omicio di Ancona ha scosso gli italiani. Quando i figli uccidono i genitori bisogna capire cosa ci sia dietro alcuni gesti

Omicidio di Ancona: ​"Ragazza la mandante"

Il padre del ragazzo che ha ucciso la mamma della sua fidanzatina ha le idee chiare: "Mio figlio non è un mostro, la sua mano è stata armata da lei. È la ragazza la vera mandante dell'omicidio". L'omicidio di Ancona ha scosso gli italiani. Quando i figli uccidono i genitori bisogna capire cosa ci sia dietro alcuni gesti. Prova a spiegarlo la criminologa Valeria Bruzzone: "La faccenda riporta indiscutibilmente ai fatti di Vercelli, dove Doretta Graneris, all’epoca 18enne (era la notte tra il 13 e il 14 novembre 1975), uccise a colpi di pistola il padre, la madre, i nonni materni e il fratellino 13enne, d'accordo con il fidanzato Guido Badini,21anni. La modalità e il movente coincidono. L’omicidio è premeditato e la situazione appare chiara da subito", spiega in un'intervista al Tempo.

E ancora: "La figlia è la mente criminale, il partner maschile diventa l'esecutore. Una caratteristica propria dei "borderline" è vedere nell'altro uno strumento da utilizzare per il proprio fine. Se lo considerano come un ostacolo, lo abbattono. Hanno una propensione a non riconoscere il limite". Poi parla dei segnali che avrebbero di fatto annunciato l'imminente tragedia.

"Per questo che fatico a credere che i genitori o le persone vicine alla 16enne non si fossero accorti del problema. Soggetti come lei tendono a manipolare, sono bugiardi e tendono a idealizzare e a svalutare le persone con grande rapidità".

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