Dopo 134 giorni in regime di isolamento Massimo Giuseppe Bossetti potrà essere detenuto insieme agli altri carcerati. La decisione è arrivata oggi, in concomitanza con il suo 44esimo compleanno. Il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha stabilito che il carcere e la polizia penitenziaria dovranno approntare le misure necessarie per interrompere l'isolamento del presunto assassino di Yara Gambirasio.
La decisione sarà effettiva dal prossimo martedì. È stata presa dal magistrato inquirente e non necessita dell'approvazione del tribunale. La condizione carceraria di Bossetti è molto delicata. Il sospetto di aver ucciso una ragazzina di 13 anni gli ha procurato l'ostilità di molti detenuti. Non sono pochi i casi di urla e minaccie rivolti verso la cella dove era detenuto l'uomo. Un astio che ha costretto la polizia penitenziaria a disporre la presenza di una guardia fissa alla sua cella e un'altra che lo sorvegliasse durante l'ora d'aria. Una sorveglianza speciale che si pensa di prorogare anche allo scadere dell'isolamento.
Bossetti è detenuto dal 16 giugno scorso. Proprio nella giornata di oggi i legali dell'uomo hanno depositato il ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale della Libertà, che ha tenuto in carcere il loro assistito, bocciando l’istanza degli avvocati come già aveva fatto il gip.
Nella giornata di ieri il criminologo Ezio Denti, consulente della difesa, ha rilanciato la tesi per cui "Yara Gambirasio non sarebbe stata uccisa a Chignolo ma in un altro luogo, e poi trasportata da più persone fino al campo dove il suo corpo è stato trovato il 26 febbraio del 2011". Ricostruzione ampiamente smentita dall'autopsia dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Il corpo della ragazzina non è stato spostato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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