Sembra non ci sia pace per la nomina del nuovo commissario alla salute della Regione Calabria. Dopo l'imbarazzante intervista dell'ex generale Saverio Cotticelli, che ha scoperto grazie a una trasmissione tv quali fossero le sue mansioni in quel ruolo, ecco il suo successore, Giuseppe Zuccatelli, non passarsela molto meglio. A poche ore dalla sua nomina, infatti, è stato travolto dalla bufera per un video di qualche mese fa in cui esponeava teorie quanto meno bizzarre sul Covid. Inevitabili le polemiche e, quindi, il caos, che pare stia portando Zuccatelli a trattare per le dimissioni, vista anche la dissociazione dei suoi compagni.
Il Corriere della sera ha cercato di raggiungerlo telefonicamente ma tutti i tentativi sono andati a vuoto: "Usa il vecchio trucco (a 76 anni, che tenerezza). Prima lascia che il cellulare squilli. Lo spegne. Poi lo riaccende e finge: 'Pronto? Pronto? Non sento...'". È uno stratagemma che viene spesso utilizzato da chi non ha piacere a parlare con i giornalisti, solitamente o perché ci sono già interviste concordate in precedenza o perché non è il momento di parlare per non complicare ulteriormente la propria posizione. Quest'ultimo sembra essere il caso in questione. Infatti, pare che Giuseppe Zuccatelli, secondo quanto ipotizzato dal Corriere, stia trattando per rassegnare le sue dimissioni dal ruolo di commissario per la Salute della Regione Calabria ad appena 48 ore dalla nomina. È succeduto Saverio Cotticelli, noto per essere un integerrimo ex generale dell'Arma, che ha scoperto grazie alla trasmissione Rai Titolo V che sarebbe dovuto essere un suo compito preparare il piano di emergenza Covid per la regione per la quale lavora. Il giorno successivo, Giuseppe Conte annuncia che Cotticelli verrà destituito ma nel frattempo l'ex generale stava già consegnando le sue dimissioni. Un comportamento corretto e, almeno in questo, apprezzabile, salvo poi presentarsi da Massimo Giletti e fare marcia indietro, adducendo come scusa alla sua imbarazzante intervista che potrebbe essere stato drogato. Nemmeno nei migliori thriller l'autore arriverebbe a certi colpi di scena.
Ma ormai Cotticelli è fuori dai giochi, perchè dalle parti del governo decidono che il suo posto dev'essere occupato da un manager sanitario con esperienza pluridecennale, ossia Giuseppe Zuccatelli. Basta scorrere qualche pagina di Google per prendere alcune informazioni sul suo conto, come la militanza attiva del Pci. È stato consigliere comunale a Cesena e in molti a mezza voce rivelano sia un bersaniano convinto. Al di là del colore politico, però, alla Calabria in questo momento servono persone valide e capaci di prendere in mano le redini di una Sanità alla deriva e se lui fosse quello giusto, ben venga. Ma in Calabria la sua nomina a commissario è stata accolta con grande diffidenza, non fosse altro che per la sua gestione forse non ottimale di una RSA cosentina dove, in primavera, c'è stato ben più di qualche problema. E le ragioni della gestione discutibile potrebbero essere nel video che circola da qualche giorno e che noi de IlGiornale.it abbiamo rilanciato per primi: "La mascherina non serve a un cazzo...". Già solo questa dichiarazione dovrebbe dare la misura della sua competenza in materia Covid, ma Zuccatelli va anche oltre e spiega le dinamiche del contagio, secondo il suo personale punto di vista: "Per beccarti il virus, se io fossi positivo, tu devi stare con me e baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca, altrimenti il virus non te lo becchi".
A dissociarsi da Giuseppe Zuccatelli arrivano anche i suoi compagni, come Nicola Fratoianni, che invoca l'intervento: "Beh, c’è un limite. Dobbiamo intervenire".
Intrapresa la strada dell'accantonamento anche di Zuccatelli, si fa largo l'idea di un altro commissario: Gino Strada. Ora Palazzo Chigi deve trovare il modo di risolvere il contratto con Zuccatelli: do ut des?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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