Daniele Piervincenzi, il cronista di Nemo aggredito da Roberto Spada, davanti ai pm ha ricostruito quanto accaduto a Ostia durante l'intervista. Piervincenzi ha sottolineato come quella aggressione sia maturata in un contesto di totale omertà: "Non so quante persone abbiano assistito alla nostra aggressione ma sono sicuro che fossero più di dieci. Alcune erano affacciate alle finestre dei palazzi che davano su via Forni e stavano osservando ciò che accadeva. Nessuno è intervenuto per aiutarci. Anzi, in particolare, ricordo che durante le fasi dell’aggressione ho udito il rumore di alcune tapparelle che venivano chiuse". Il cronista ha poi spiegato il motivo per cui sia lui che il suo operatore hanno rifiutato di farsi medicare proprio all'ospedale di Ostia: "Abbiamo avuto paura che in quel momento restare lì non sarebbe stato per noi sicuro - è la giustificazione del giornalista -. Temevamo, infatti, non solo che qualche appartenente alla famiglia Spada potesse raggiungerci presso l’ospedale e farci del male, ma altresì che potessero rubarci la telecamera con i video che avevamo girato".
Poi Piervincenzi parla anche della sua famiglia che non sta attraversando un momento facile dopo l'aggressiome: "Dopo quanto accaduto temo ritorsioni nei miei confronti da parte degli Spada e ho paura per la mia incolumità e per quella dei miei familiari".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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