Professore di matematica, pensatore ma anche - e soprattutto - un pericoloso criminale. Ted Kaczynski, meglio noto come UnaBomber, è stato un prolifico terrorista statunitense che tra il 1978 e il 1995 causò la morte di tre persone e il ferimento di altre 16 mediante l'invio di pacchi postali esplosivi.
Nel 1979 fu istituita una task force, guidata dall'Fbi e che coinvolse più di 150 uomini, per indagare sul caso "UnaBomb", nome in codice usato per identificare gli obiettivi degli attacchi di Kaczynski: perlopiù professori universitari e compagnie aeree. Catturato dopo 17 anni di una serratissima caccia all'uomo, il 22 maggio del 1998 fu condannato a 4 ergastoli senza la possibilità di essere scarcerato, in futuro, sulla parola.
A oggi è recluso ancora nel carcere di massima sicurezza del Colorado. Il suo manifesto - "La società industriale e il suo futuro" - è considerato un compendio di filosofia e sociologia.
Chi è Ted Kaczynski
Theodore John Kaczynski è nato il 22 maggio del 1942 a Chicago, in Illinois, da una coppia di operai. I genitori, Wanda Theresa Dombek e Theodore Richard Kaczynski, erano entrambi di origine polacca. Nei primi anni di vita, Ted visse a Chicago, poi, con la nascita del fratello David, la famiglia decise di trasferirsi alla periferia di Evergreen Park.
Sin da piccolo mostrò di avere un'intelligenza al di sopra della media, al punto da avanzare rapidamente negli studi. Frequentò la Evergreen Park Community High School eccellendo nelle discipline scientifiche, specie la matematica. All'età di 15 anni conseguì il diploma ottenendo una borsa di studi che gli consentì di entrare a Harvard l'anno successivo.
Gli anni universitari e la carriera
Durante gli anni accademici si distinse per perspicacia e preparazione, conseguendo agevolmente la laurea a pieni voti in matematica. Dal secondo anno di studi, Kaczynski partecipò a un esperimento psicologico, condotto dal noto psicologo Henry Murray. L'esperimento consisteva nel monitoraggio delle reazioni fisiologiche dei partecipanti, messi sotto pressione, attraverso gli elettrodi.
L'autore Alston Chase, noto filosofo americano, definì l'esperimento "brutalizzante" al punto che potrebbe aver inciso - secondo gli avvocati di Kaczynski - sulla condotta fortemente antisociale del bambino/ragazzo prodigio.
Tra il 1964 e il 1967 Kaczynski conseguì sia il master che il dottorato in Matematica all'Università del Michigan specializzandosi in teoria delle funzioni geometriche. A soli 25 anni ottenne un incarico come assistente professore all'Università di Berkeley dove insegnò matematica. Nonostante la carriera in repentina ascesa, l'anno successivo rassegnò le dimissioni con una lettera di poche righe in cui non motivò le ragioni della sua scelta.
Il ritiro a vita solitaria
Dopo aver lasciato l'università, Kaczynski tornò a vivere con i genitori a Lombard, nell'Illinois. Due anni dopo, nel 1971, decise di ritirarsi a vita solitaria sull'altopiano del Montana dove, tempo prima, aveva costruito un capanno insieme al fratello David.
Il piccolo ricovero, una "cabina" di pochissimi metri quadrati, era sprovvisto di acqua corrente ed elettricità. Per i primi tempi, Ted sopravvisse di espedienti impegnandosi in lavoretti saltuari nella vicina cittadina di Lincoln. Il suo obiettivo però era quello di diventare autosufficiente rinunciando alla tecnologia, che avversava fortemente. Da qui l'idea di dichiarare guerra alla società confezionando quei pacchi-bomba che contrassegnarono la sua attività terroristica.
I primi ordigni
Il 25 maggio del 1978 Ted Kaczynski confezionò e spedì la sua prima bomba indirizzata a Buckely Crist, un professore d'ingegneria dei materiali della Northwestern University. Il pacco, di cui Crist non riconobbe la provenienza, fu consegnato alla polizia del campus. Finì per esplodere tra le mani di agente che, a seguito della detonazione, rimase lievemente ferito.
L'anno successivo Kaczynski mise a segno un altro colpo, stavolta nascondendo l'esplosivo in una confezione di sigari lasciata su un tavolino della Northwestern University. A farne le spese fu uno studente, che riportò il ferimento di una mano. Di lì a poco l'ex professore si sarebbe trasformato in UnaBomber: uno dei criminali più ricercati di tutti i tempi.
La task force "UnaBomb"
Nel 1979 Kaczynski piazzò una bomba nella stiva del volo American Airlines 444, un Boeing 727 in volo da Chicago a Washington Dc. L'ordigno non esplose ma costrinse i piloti a un atterraggio di emergenza per via della colonna di fumo che si levò dal retro del velivolo. Fu in quel momento che gli agenti della polizia federale realizzarono l'esistenza di un misterioso attentatore.
Cominciò così una serratissima "caccia all'uomo". L'indagine fu soprannominata "UnaBomb" (University and Airline Bomber) in riferimento agli obiettivi civili colpiti dal pericoloso criminale. Verso la fine del 1979 fu istituita una vera e propria task force che comprendeva, in totale, 150 periti tra agenti dell'Fbi, esperti del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosive e ricercatori del servizio di ispezione postale degli Stati Uniti.
Nel 1980, l'agente John Douglas diffuse l'identikit del misterioso attentatore. Gli investigatori erano convinti che UnaBomer provenisse dall'area di Chicago e avesse connessioni col mondo accademico. Fu aperta una linea telefonica riservata a segnalazioni di ogni sorta del caso e fu offerta una ricompensa da 1 milione di dollari a chiunque fosse in grado di fornire elementi utili alla cattura del pericoloso criminale. Tuttavia, Ted Kaczansky riuscì a farla franca per ben 17 anni durante i quali uccise tre persone e procurò il ferimento di altre 16.
La cattura
La svolta nel caso arrivo nel 1995. UnaBomber inviò all'Fbi un saggio di 35mila parole, scritto a mano e firmato con la sigla "Fc" (Freedom Club). Nel testo l'ex professore di matematica analizzò i "mali" della società moderna assicurando di porre fine agli attacchi se lo scritto fosse stato pubblicato. L'allora direttore dell'Fbi Louis Freeh e il procuratore Janet Reno decisero di assecondare la richiesta nella speranza che qualcuno potesse riconoscere l'autore di quello che fu soprannominato "il manifesto di Unabomber".
Il saggio venne pubblicato sulle colonne del Washington Post e del New York Times. Tra le varie segnalazioni spiccò quella di un tal David Kaczynski. L'uomo, convinto dalla moglie a contattare la polizia federale, consegnò agli agenti alcune lettere ricevute dal fratello Ted. Una perizia calligrafica stabilì che l'autore del manifesto era lo stesso delle missive.
A fronte delle risultanze investigative, fu emesso un mandato di arresto nei confronti di Ted Kaczynski. Il 3 aprile 1946 UnaBomber venne arrestato. All'interno del capanno in cui si era nascosto per 17 anni fu ritrovato un diario che ripotava le istruzioni per la fabbricazione di bombe e la descrizione dei crimini.
Nel gennaio del 1988 Kaczynski fu condannato a 4 ergastoli e confinato in una cella di isolamento nel carcere di massima sicurezza del Colorado, dove è ancora recluso.
Il manifesto di UnaBomber
Durante il periodo di attività criminale, l'ex professore universitario scrisse un saggio intitolato Industrial Society and Its Future (La società industriale e il suo futuro, ndr) in cui esaminò l'impatto della rivoluzione industriale sulla società moderna. Nel testo, l'autore sostiene che la tecnologia abbia avuto un "effetto destabilizzante sulla società", rendendo la vita delle persone profondamente insoddisfacente. Pertanto chiede un ritorno all'anarco-primitivismo, scevro da qualsivoglia contaminazione tecnologica. Dunque punta il dito con la sinistra dei "socialisti, collettivisti e politicamente corretti" accusandoli di essere la "manifestazione più diffusa della follia del nostro mondo". Attacca anche la destra dei conservatori che "supporta la tecnologia e il progresso". Per questo evoca una non meglio precisata "rivoluzione" che possa ristabilire l'ordine e la priorità naturale delle cose.
Ancora oggi il manifesto di UnaBomber viene considerato un trattato di filosofia politica che accoglie alcuni dei più illustri pensatori delle
epoche passate: da Karl Marx a Jean Jacques Rosseau. "Libertà significa avere potere - scrive Kaczynski nel suo saggio - Non il potere di controllare gli altri ma le circostanze della propria vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.