Palermo, pregiudicato pesta agente ma non viene punito: Sap insorge

Tanta amarezza nelle parole di Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, che denuncia l’accaduto. Dopo aver pestato un agente, un 41enne pregiudicato è stato rimesso in libertà, senza subire alcuna conseguenza

Palermo, pregiudicato pesta agente ma non viene punito: Sap insorge

Nessuna conseguenza per G.S., il 41enne di Sperone (Palermo), che martedì scorso aggredì un poliziotto allo scopo di evitare un controllo, dopo avere sfrecciato per le strade della città a bordo della sua Fiat Punto. Ed il Sap insorge.

L’uomo, un pregiudicato, era stato visto bruciare un incrocio a tutta velocità, così gli agenti del commissariato Brancaccio gli avevano imposto l’alt, bellamente ignorato. Dopo un breve inseguimento, il 41enne si era fermato sotto la propria abitazione, in Passaggio Bernardino Verro e qui, dopo gli insulti e le minacce rivolte ai rappresentanti delle forze dell’ordine, aveva sferrato un pugno ad un agente.

A peggiorare ulteriormente la situazione la connivenza di alcuni residenti i quali, decisi ad impedire l’arresto di G.S., si erano affacciati alle finestre per lanciare oggetti di vario genere in direzione dei poliziotti. La situazione si era risolta grazie all’arrivo di altre volanti della questura.

Il 41enne, in evidente stato di ebbrezza, era stato ammanettato e rinchiuso in una cella di sicurezza. Alle sue spalle, diversi precedenti per droga, e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, a cui è andata ad aggiungersi la “bravata” di martedì.

Neppure ciò pare tuttavia essere servito a convincere le autorità competenti a prendere seri provvedimenti nei suoi confronti. Il giorno successivo, infatti, durante il processo per direttissima, il giudice ha rimesso in libertà il facinoroso, che non subirà alcuna misura cautelare. Ecco spiegata la profonda amarezza del sindacato autonomo di polizia.

È il segretario generale, Stefano Paoloni, a parlare in nome dell’organizzazione che rappresenta, come riportato da “PalermoToday”. “Sottrarre un uomo all'arresto è un reato, così come è un reato non fermarsi all'alt e prendere a pugni un agente. I colleghi hanno arrestato il tizio per il quale, il giorno seguente, in tribunale non è stata prevista alcuna misura cautelare, come se fosse normale fuggire ad un controllo e prendere a pugni un poliziotto. Questo denota una grossa lacuna nell'impianto normativo, che non permette l'applicazione di una pena certa.

Come Sap, con la nostra richiesta di idonee garanzie funzionali, ora oggetto di una proposta di legge che l'ononeravole Gianni Tonelli presenterà alla Camera, chiediamo l’inasprimento delle pene per chi commette reati resistenza o violenza nei confronti di un pubblico ufficiale”.

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