Paolo Diop: "Da negro vi dico: Bello Figo smetta di insultare gli italiani"

Paolo Diop, "negro" e militante di CasaPound attacca il rapper Bello Figo: "Anche se è ironico, non si deve permettere di offendere"

Paolo Diop: "Da negro vi dico: Bello Figo smetta di insultare gli italiani"

Lui e Bello Figo sono agli antipodi. Rapper controverso uno e "negro fascista" l'altro. Personaggo volutamente provocatorio il primo e serio il secondo. Soprattutto quando parla di immigrazione e del rispetto che i migranti dovrebbero avere nei confronti degli italiani. Paolo Diop è famoso per essere uno dei pochi stranieri militante di CasaPound. Forse l'unico. Ed è stato anche affascinato da Salvini e dalle sue politiche anti-immigrazioniste. Arbitro di calcio e aspirante politico, è "negro" ma attacca il buonismo della Boldrini.

Quando ha visto in prima serata la cresta bionda di Bello Figo non è riuscito a trattenersi. Lo sa che il rapper ghanese da due anni pubblica video online con canzoni dai testi satirici e surreali. Quindi da "non prendere troppo sul serio". Ma la canzone sulle richieste dei migranti che "vogliono il WiFi" e "la figa bianca" hanno irritato questo "fascista del 21° secolo" che viene dal Senegal. "Bello Figo va preso poco sul serio e non voglio abbassarmi al suo livello - dice Diop - Ma in un momento così difficile per gli italiani, non è rispettoso verso un Paese che è sempre stato ospitale".

Paolo Diop, ormai Bello Figo è sulla bocca di tutti...
"Deve smettere di parlare in questi termini, e mi riferisco soprattutto a quei versi in cui offende le donne. È assolutamente vergognoso".

Beh, per quanto offensivo fa satira. Non dovremmo prenderlo come un Crozza qualsiasi?
"Certo. Ma i toni vanno smorzati, soprattutto in un periodo così difficile per gli italiani ormai stufi di questa immigrazione incontrollata. Ci vuole rispetto per chi ti ospita..."

È così tanto offensivo da doversi scusare con l'Italia?
"Credo che debba chiedere scusa a tutte le persone che offende e soprattutto alle donne. E non è ammissibile che per farsi pubblicità o avere risonanza un personaggio, per quanto ironico, debba arrivare a infangare un intero popolo. Non si deve permettere di rivolgersi così agli italiani. È paragonabile alla vignetta di Charlie Hebdo sui terremotati italiani".

Dopo tanti "Je suis Charlie" quel disegno sulle vittime del sisma scatenò indignazione più o meno trasversale. Perché con Bello Figo non avviene?
"Perché si ha paura di essere accusati di razzismo. Vorrei che un bianco iniziasse a prendere in giro i neri. Sono certo che interverrebbero la Boldrini e tutti i grandi buonisti d'Italia. Invece in questo caso non fanno nulla perché provoca imbarazzo. La Boldrini è in grave imbrazzo: con il personaggio che si è creata non può uscire dalla sua recita. Lo abbiamo visto con la morte di Emmanuel a Fermo: si è schierata urlando al razzismo per poi scoprire che la vittima apparteneva alla mafia nigeriana".

Bello Figo non rischia di mettere in cattiva luce tutti i migranti?
"Ci fa passare come scemi che non lavorano e non pagano l'affitto. E invece molti immigrati lavorano, hanno una casa e non devono essere oscurati dai giochi di Bello Figo. Chi rispetta questo Paese la pensa come me: Bello Figo va escluso dai palcoscenici per evitare di provocare eccessi senza senso".

Come definiresti il rapper ghanese?
"Il classico ragazzo del web che cavalca l'ignoranza. Andrebbe emarginato, anche per preservare l'educazione dei nostri figli e della società.

Spero che in futuro diventino famosi migranti laureati capaci di parlare di argomenti importanti".

Se lo te lo trovassi di fronte cosa gli diresti?
"Di smetterla. Altrimenti la prossima volta saremo ancor più severi: siamo pronti a far partire una denuncia".

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