La patata italiana batte quella straniera

Nella grande distribuzione, anche nel Nord Italia, prevale la patata novella dop di Galatina

La patata italiana batte quella straniera

È la patata di Galatina, un piccolo paese in provincia di Lecce, il prodotto dop (il marchio di tutela imposto dall'Unione Europea per il prodotti di denominazione di origine protetta) a vincere su tutte, soprattutto nel Nord Italia.
A darne notizia è La Gazzetta del Mezzogiorno.

Nel Salento, infatti, la produzione di patate dop è incrementata del ben il 10 per cento in più rispetto allo scorso anno grazie alla produzione di circa cinquanta aziende specializzate nel settore.
Questo placherebbe l'allarme lanciato circa un mese fa da Coldiretti sull'importazione di patate dall'Egitto che minava il made in Italy.

Il rischio per Gianni Cantele, presidente dell'organizzazione sindacale, era che il prodotto egiziano venisse "venduto alla rinfusa in sacchi, facendo crollare il prezzo del prodotto locale, spacciando le patate egiziane per made in Italy". Una "magia", purtroppo, un film già visto per altri prodotti della terra e non solo.

Per Coldiretti era quindi necessario anzitutto tutelare i consumatori. Infatti le patate provenienti dall'estero sono sottoposte a trattamenti con agrofarmaci vietati in Italia, perché dannosi per la salute. Inoltre, sempre secondo Coldiretti, le patate importate dall'Egitto potevano essere infette da un batterio nocivo (il Ralstonia solanacearum) che, a sua volta, avrebbe potuto contaminare e danneggiare le produzioni locali con effetti disastrosi.

Alla fine a prevalere e avere la meglio sul mercato italiano è stata la patata salentina che non solo protegge i produttori italiani, pugliesi in particolare, ma soddisfa anche i consumatori.


Infatti, secondo il VII Rapporto "Gli italiani e l'agricoltura" realizzato dalla Fondazione UniVerde e Ipr Marketing in collaborazione con la Coldiretti e la Fondazione Campagna Amica, ben il 90 per cento degli italiani vorrebbe avere un mercato di agricoltori vicino casa per avere più possibilità di scelta e di acquisto. E anche al ristorante, gli italiani sono attenti alla qualità: il 93 per cento del campione apprezza che nel menù ci siano prodotti di stagione e il 90 per cento quelli tipici e Dop o a Km 0.

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