"In moltissime occasioni e in tanti Paesi diversi i miei occhi incontrano quelli dei bambini, poveri e ricchi, sani e malati, gioiosi e sofferenti". Con queste parole Papa Francesco ha concluso il suo intervento al convegno promosso e organizzato dal Centre for Child Protection della Pontificia Università Gregoriana, con la partecipazione tra gli altri del presidente del Senato Pietro Grasso e del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. "Essere guardati dagli occhi dei bambini - ha confidato il Papa - è un’esperienza che tutti conosciamo e che ci tocca fino in fondo al cuore, e che ci obbliga anche a un esame di coscienza".
"Che cosa facciamo noi perché questi bambini possano guardarci sorridendo e conservino uno sguardo limpido, ricco di fiducia e di speranza? Che cosa facciamo perché non venga rubata loro questa luce, perché questi occhi non vengano turbati e corrotti da ciò che incontreranno nella rete, che sarà parte integrante e importantissima del loro ambiente di vita?", si è chiesto il pontefice esortando a "lavorare insieme per avere sempre il diritto, il coraggio e la gioia di guardare negli occhi i bambini del mondo".
"Guardiamo la realtà, come l'avete guardata voi in questi giorni. Nella rete dilagano fenomeni gravissimi: la diffusione di immagini pornografiche sempre più estreme perché con l'assuefazione si alza la soglia di stimolazione; il crescente fenomeno del sexting fra i giovani e le ragazze che usano i social media; il bullismo che si esprime sempre più online ed è vera violenza morale e fisica contro la dignità degli altri giovani; la sextortion".
"L'adescamento dei minori a scopo sessuale tramite la rete è ormai un fatto di cui le cronache parlano continuamente - prosegue il Papa - per arrivare fino ai crimini più gravi e spaventosi dell'organizzazione online del traffico delle persone, della prostituzione, perfino dell'ordinazione e della visione in diretta di stupri e violenze su minori commessi in altre parti del mondo. La rete ha perciò un suo aspetto oscuro e delle sue regioni oscure (la dark net) dove il male trova modi sempre nuovi e più efficaci, pervasivi e capillari per agire ed espandersi. La vecchia diffusione della pornografia a mezzo stampa era un fenomeno di piccole dimensioni rispetto a ciò che sta avvenendo oggi in misura rapidamente crescente attraverso la rete. Di tutto questo, avete parlato con chiarezza, in modo documentato e approfondito, e ve ne siamo grati".
Il Santo padre esorta le autorità civili e ecclesiatiche e tutti gli uomini responsabili ad "avere gli occhi aperti" davanti alla pedopornografia: "Non dobbiamo nasconderci una verità che è spiacevole e non vorremmo vedere. La dignità del minore nel mondo digitale.
Del resto - si è chiesto il Papa - non abbiamo forse capito abbastanza in questi anni che nascondere la realtà degli abusi sessuali è un errore gravissimo e fonte di tanti mali? Allora - ha detto ad alta voce il Papa - guardiamo la realtà, come l’avete guardata voi in questi giorni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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