Picchia e stupra la moglie, che si era convertita all’islam per amore

L’uomo è stato condannato a 4 anni di carcere

Picchia e stupra la moglie, che si era convertita all’islam per amore

Si era convertita all’islam per amore. Un amore che in poco tempo si è trasformato in violenza, per una donna di Cassano Magnago.

La donna aveva conosciuto suo marito, un pakistano, online su una chat matrimoniale, quando l’uomo abitava a Londra. I due si erano innamorati e lei lo aveva raggiunto in Inghilterra per il matrimonio.

Prima però aveva dovuto convertirsi, davanti a un imam, per poter sposare l’uomo che amava, col quale era tornata in Italia. Ma poco dopo, i baci e le carezze avevano lasciato posto agli insulti e alle botte. Il marito sospettava che la moglie avesse una relazione col fratello e, accecato dalla gelosia, la picchiava regolarmente. La donna, però, sopportava le violenze, anche per amore dei figli.

Ma lo scorso gennaio, la furia dell’uomo aveva mandato la moglie in ospedale, a seguito di un stupro. Secondo l’accusa, lui l’avrebbe cosrtetta a un rapporto sessuale molto violento, sorprendendola mentre svuotava la lavatice in bagno. La donna non aveva potuto gridare, dato che in casa c’erano anche i figli. I medici del pronto soccorso avevano riscontrato lesioni anali e un’amica della vittima aveva convinto la ragazza a denunciare il marito.

Ieri, il tribunale ha condannato l’uomo a 4 anni di rclusione.

Ma la battaglia, per la donna convertitasi all’islam per amore, non è ancora finita: ora dovrà affrontare una causa di separazione e quella per l’affidamento dei bambini. Ma lei non ha paura: “Sono una donna forte, combatterò fino in fondo per i miei figli”, come ha riferito La Prealpina.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica