Picchia in strada la giovane convivente ma una telefonata anonima la salva

Vittima di violenze ripetute, la donna di 23 anni, si ostinava a difendere il suo convivente: un 45enne. Nell'ultimo episodio, l'aggressione si è consumata in strada. Un video ha fatto il giro del web e una telefonata anonima alla polizia ha consentito di intervenire e arrestare l'uomo

Picchia in strada la giovane convivente ma una telefonata anonima la salva

Aggredisce, picchia e insulta la propria convivente. Non esita a maltrattarla nemmeno in strada. Un video che immortala i terribili momenti vissuti dalla vittima di 23 anni fa il giro del web e la polizia di Stato interviene. L’aggressore finisce agli arresti. Il terribile fatto è accaduto a Bari, nel quartiere Libertà, qualche sera fa. Era l’undici aprile scorso quando nella sala operativa della questura è arrivata una telefonata anonima che segnalava la pubblicazione su Facebook di un video brutale e dalle forti immagini, in cui si vedeva un uomo picchiare con inaudita violenza una donna.

Da lì sono partite immediatamente le indagini che, in primo luogo hanno consentito di verificare la veridicità della segnalazione e, in secondo luogo, hanno permesso di accertare quanto accadeva nei frammenti immortalati dalle telecamere. Come preannunciava la segnalazione, le immagini erano davvero agghiaccianti. La giovane, dopo essere stata strattonata da un uomo, ovvero il convivente, veniva scaraventata per terra, in strada. Lì veniva più volte colpita con violenti calci all’addome e al viso e poi anche fortemente schiaffeggiata. In fine la vittima veniva anche sputata sul viso.

Individuato il luogo dell’aggressione, grazie anche alle indicazioni fornite dalla telefonata, i poliziotti sono riusciti a rintracciare l’abitazione della 23enne. La giovane praticamente conviveva con il suo aggressore da circa sette mesi. Poi è emerso un particolare di non poco conto: la donna nonostante avesse confermato agli agenti di essere la stessa persona che veniva picchiata in quel video, si ostinava a difendere il compagno aggressore. Aveva sminuito l’accaduto dicendo che si era trattato di un fatto del tutto episodico dovuto ad un momento di gelosia generato peraltro da lei stessa. Motivo questo che la spingeva a rifiutare di effettuare una denuncia. La vittima non voleva nemmeno lasciare quell’abitazione, ormai pericolosa, né su invito della polizia, né su richiesta della mamma che la pregava disperata ed impotente.

Le successive indagini che ne sono scaturite hanno consentito di acquisire diversi elementi, utilizzabili in dibattimento, dove è emerso che la giovane, in altre occasioni, è stata vittima di altri atti di violenza. Nei confronti del convivente è stato dunque emesso un provvedimento restrittivo e dovrà adesso rispondere per il reato di maltrattamenti in famiglia.

Al termine delle formalità di rito l’uomo è stato accompagnato nella casa circondariale di Bari. Le indagini non si fermano qui, sono infatti in corso altre attività dirette ad acquisire nuovi elementi probatori a supporto del quadro indiziario ipotizzato.

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