"Porto le mie pizze in ospedale per ringraziare i nostri medici"

A Brescia il gesto di solidarietà dei commercianti al personale sanitario del Civile, ma l'ospedale è al limite di posti

"Porto le mie pizze in ospedale per ringraziare i nostri medici"

Se per gli italiani a casa e al lavoro sono giorni drammatici, dentro gli ospedali del Nord medici e infermieri sono allo stremo, alle prese con un’emergenza sanitaria senza precedenti. Come a Brescia, dove uno dei più grandi ed efficienti ospedali italiani, gli "Spedali Civili", lavora ininterrottamente da giorni. Per alleviare il lavoro del personale sanitario sono diversi gli esercenti che hanno pensato a piccole grandi azioni di solidarietà.

Uno dei primi a prendere l’iniziativa è stato Diego, titolare di un locale in città, che da giorni dona le sue pizze appena sfornate agli uomini e alle donne impegnati nella lotta al covid-19. Lo abbiamo seguito in una delle sue originali consegne, fino al pronto soccorso dell’ospedale. «Tutto nasce quando un’amica che lavora al Civile mi racconta che la mensa era stata chiusa per le misure di sicurezza ed erano giorni più duri del solito - spiega l’uomo -. Per me è stato un gesto semplice a favore di chi lavora in condizioni stressanti. Tutti hanno apprezzato l’iniziativa, la loro reazione mi ha davvero commosso».

E’ il dono fatto da un membro della comunità come segno di riconoscenza per il personale impegnato all’ospedale. E arriva come una carezza quando si è all’apice della tensione. E’ il volto di quella «Brescia che non si ferma» di cui tanto si è parlato negli ultimi giorni, così come per altre città. Grandi e piccole iniziative, che spesso non arrivano alle cronache ma che hanno il grande merito di fare del bene in una comunità che sta affrontando quotidianamente difficoltà su molteplici fronti: economico, sanitario, sociale, gestionale.

Aiutato dai sanitari, Diego carica i cartoni delle pizze su una barella per portarle al pronto soccorso e al reparto di rianimazione. Ha già consegnato circa 200 pizze al personale sanitario dei reparti di rianimazione e terapia intensiva, gli operatori che lavorano in frontiera in queste settimane. Un’idea semplice ma accolta con emozione e gratitudine dai dipendenti del Civile di Brescia. Il clima, d’altronde, è particolarmente teso. L’ospedale, come tanti altri, è ormai vicino al collasso. Nel Bresciano aumentano i contagiati - ormai oltre 800 - mentre i decessi sono più di 50. Un numero considerevole ma in continuo divenire.

Intanto sono diversi i commercianti che hanno seguito l’esempio di Diego per dare un piccolo aiuto coi propri mezzi. E’ l’Italia della solidarietà, che non si ferma e che si unisce per combattere il coronavirus in questo 2020 drammatico.

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