Turni massacranti, mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri famigliari. E, come ricompensa, gli infermieri dell'ospedale San Matteo di Pavia hanno ricevuto dal governo "la paghetta settimanale".
Un premio di pochi euro, infatti, è quello deciso dal governo e arrivato sulla busta paga degli operatori che hanno preso in cura il "paziente 1" di Codogno. "Doveva esserci un riconoscimento straordinario di 100 euro, cifra già irrisoria, invece ad alcuni sono arrivati 60 euro lordi", denunciano gli infermieri, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. E per chi si è ammalato, il premio è ancora meno corposo.
Come spiega il quotidiano, infatti, l'importo del premio viene calcolato in base ai giorni di lavoro, non alle ore. Così, chi è stato contagiato e non ha potuto lavorare in corsia, non ha visto comparire sulla busta paga la voce "premio lavoratori dipendenti", o ha ricevuto solo una parte del denaro. Già i 100 euro previsti erano sembrati una presa in giro, ma ora spunta un'ulteriore beffa.
"Cento euro come 'premio' per aver dato un aiuto importante e concreto a far fronte all’emergenza già di per sé erano ridicoli, un regalo offensivo verso un professionista che ha messo in gioco salute, professionalità, responsabilità e preparazione specifica", si legge nella lettera condivisa da diversi infermieri e resa nota dal Corriere della Sera. E ora, "come ulteriore beffa, la quota accreditata sui cedolini dei turnisti è stata adattata in base ai giorni di lavoro e non alle ore effettivamente svolte, con il risultato che nessuno di noi è riuscito a prendere l’intera cifra".
Impossibile un intervento da parte della direzione amministrativa
dell'ospedale San Matteo di Pavia, dato che il calcolo del premio è di competenza dell'Agenzia delle entrate, che tiene conto dei giorni di lavoro, senza calcolare però le ore in cui gli infermieri hanno lavorato ogni giorno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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