La Puglia è zona arancione ma le scuole restano chiuse

Dopo la diretta di Conte arriva la decisione del governatore, Michele Emiliano e del professor Pier Luigi Lopalco: "Le scuole restano chiuse". I genitori annunciano: "Faremo ricorso al Tar". I dirigenti scolastici scrivono a Conte

La Puglia è zona arancione ma le scuole restano chiuse

Che la Puglia sia, secondo l'ultimo decreto della presidenza del consiglio, una zona "arancione", al governatore Michele Emiliano poco importa, almeno per quanto riguarda la scuola.

Subito dopo, infatti, la diretta di ieri sera di Giuseppe Conte, il presidente della Regione Puglia, insieme al neo assessore alla sanità, Pier Luigi Lopalco, hanno fatto sapere, attraverso una nota, che in Puglia rimane in vigore l'ordinanza del 28 ottobre scorso. Secondo la stessa "è sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado".

"Le attività in presenza - ha spiegato una settimana fa il governatore barese -saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione". L'ordinanza è arrivata dopo che in 286 scuole pugliesi ci sono stati diversi contagi da Covid-19, "tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre", come ha specificato Emiliano.

Cosa cambia a partire da oggi?

Come si legge nella nota di Emiliano e Lopalco, "al fine di andare incontro alle esigenze formative ed alla volontà delle famiglie che desiderano per i loro figli la didattica in presenza", su richiesta dell’ufficio scolatico regionale, (il presidente della Regione) "è disponibile a consentire ai dirigenti degli istituti scolastici di aumentare la quota di didattica in presenza" compatibilmente con il nuovo Dpcm e le condizioni epidemiologiche.

Sembrerebbe quasi una patata bollente passata nelle mani dei dirigenti scolastici che vogliano riaprire le loro scuole. Il governatore si asterrebbe quindi da ogni responsabilità? Tanti sono i dubbi in merito all'ultima nota stampa del governatore della seconda regione italiana a un passo dal lockdown (l'altra è la Sicilia).

Si specifica, ancora, nell'avviso della Regione, "ove il Governo nazionale ritenga assolutamente necessaria la riapertura della didattica in presenza secondo le previsioni del Dpcm promulgato ieri, potrà richiedere espressamente la revoca dell’ordinanza del presidente della Regione Puglia che la valuterà di intesa col ministro della Salute".

Cosa pensa l'opposizione?

Noi de ilGiornale.it abbiamo chiesto a l'onorevole barese della Lega, Rossano Sasso, cosa pensasse dell'ultima decisione di Emiliano. "Gioca a fare il braccio di ferro con il governo sulla pelle dei bambini pugliesi". È notizia, infatti, delle ultime ore che anche il ctf (il comitato tecnico scientifico, ndr) ha lanciato l'allarme sui disagi psichici che potrebbero avere in futuro i bambini che hanno partecipato alla didattica a distanza durante la pandemia. "Tanti sono i genitori pugliesi che si chiedono perchè Emiliano non si adatti alle disposizioni nazionali". Inoltre, secondo Sasso, "sembrerebbe quasi un gioco di potere il fatto che al governo sia concessa la revoca dell'ordinanza regionale. È Emiliano che dovrebbe adattarsi alle regole nazionali".

Cosa prevede il Dpcm per la didattica nelle zone arancioni

È prevista la didattica a distanza solo per le scuole superiori fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori. Poi è prevista la didattica in presenza per le scuole elementari, dell'infanzia e medie.

La reazione dei genitori e dei dirigent

Molti genitori pugliesi, come accennava anche l'onorevole Sasso, non comprendono le ragioni della scelta di Michele Emiliano di lasciare la didattica a distanza anche per i più piccoli. Come si legge sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno", a Bari il coordinamento dei genitori ha annunciato che farà ricorso al Tar contro l’ordinanza della Regione che ha disposto dal 30 ottobre scorso la chiusura delle scuole pugliesi di ogni ordine e grado fino al 24 novembre prossimo.

Al fianco dei genitori ci sono anche i dirigenti scolastici.

Come si legge sempre sulla Gazzetta, il presidente regionale pugliese dell'associazione nazionale dei presidi, Roberto Romito, ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte chiedendo un intervento del Governo per la revoca dell'ordinanza regionale.

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