«Questo evento resta una priorità Chi espone non guarda al franco»

Maurice Turrettini è il presidente del Salone di Ginevra, la più mportante rassegna dell'auto in Europa e forse del mondo. Lo abbiamo incontrato.

La rivalutazione del franco svizzero rispetto all'euro può scoraggiare le visite dall'estero?

«Non penso che verrà meno gente al Salone. I dati giornalieri di prevendita segnalano un andamento stabile, anzi con tendenza a un leggero aumento».

E sul versante degli espositori? Per loro, i costi aumenteranno non poco...

«Sì, ma dal 2016. E non credo che un 10-20% di aumento possa incidere più di tanto. Ginevra rimane in testa nella loro lista».

Quanti visitatori prevedete e in quale misura dall'Italia?

Come nel 2014: circa 700mila, il 5% dei quali, cioè 35mila, dal vostro Paese».

La passione per l'auto, aspetto molto importante per un Salome, c'è ancora o, come molti sostengono, sta calando?

«Forse i giovani d'oggi sono meno interessati alle auto di quanto non lo fossimo noi un tempo, e molto di più, invece, alla connettività. Ma le due cose si possono conciliare».

Perché avete eliminato il padiglione verde?

«Le automobili ecologiche ormai sono tra noi. Circa 100 dei 900 modelli che saranno presentati quest'anno emettono non più di 95 grammi di CO2 per km, il valore di riferimento per l'Europa dal 2021. I visitatori troveranno tutte le informazioni su queste vetture in un opuscolo agli ingressi e sul sito del Salone».

Da qualche mese, il mercato dell'auto in Europa è tornato

a crescere, ma con marcate differenze tra un Paese e l'altro. Come giudica questo trend? È l'inizio di una vera ripresa o solo un assestamento sui minimi?

«L'atmosfera è finalmente buona, ma la prudenza rimane d'obbligo».

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