Il 23 aprile avrà inizio il mese sacro di Ramadan ed è dunque plausibile che molti musulmani in Italia e in Europa in generale, rivendichino il diritto di recarsi in moschea e nei centri islamici per le relative funzioni religiose, scontrandosi però con le restrizioni da Covid-19.
Non vi è poi soltanto l'aspetto legato alla religione, ma anche tutto un meccanismo socio-economico che gira attorno ad affollatissime macellerie islamiche, negozi di kebab, bazar, tutte attività commerciali che fioriscono durante il mese sacro dell'Islam e con una vita sociale della Ummah che si intensifica fortemente.
Le autorità italiane si troveranno dunque a fronteggiare questo problema e avranno una bella gatta da pelare visto che se saranno più tolleranti nei confronti dei musulmani, rischieranno di scatenare l'ira dei cristiani che sono stati costretti a fare Pasqua a casa. Se metteranno in atto la stessa intransigenza, rischieranno di imbattersi nell'ostilità dei musulmani, spesso non molto inclini ad accettare regolamentazioni istituzionali sul "sacro". Basti pensare che in Bangladesh decine di migliaia di persone si sono riversate al funerale di Jubayer Ahmed Ansari, leader del partito islamista Bangladesh Khelafat Majlish, ignorando totalmente le disposizioni del governo sul Covid. Un problema che potrebbe riguardare anche le banlieue francesi e belghe, ma anche i quartieri a maggioranza islamica in Gran Bretagna e in altri Paesi europei.
È bene tener poi conto che è molto forte tra i musulmani più radicali la teoria del complotto in relazione al Covid-19, come già ampiamente emerso sui social.
Tra le più comuni vi sono la "creazione sionista" del virus, la creazione e importazione del Covid da parte degli Usa e relative lobbies per "dominare e controllare il mondo", ma anche quella del virus manipolato dai cinesi "massacratori di musulmani ugiuri" (seppur meno diffusa rispetto alle prime due).Considerato che gran parte dei musulmani in suolo italiano è fortemente attaccata alle proprie abitudini derivanti dai Paesi d'origine, c'è il rischio che si verifichino tensioni e disordini.
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