"Le rassicurazioni di Moncler sul maggiore monitoraggio dell’utilizzo delle oche non ci hanno convinti". Così Simone Pavesi, responsabile Lav Moda etica, al termine dell’incontro svoltosi questa mattina con i vertici dell’azienda, dopo lo scandalo "piume" sollevato dall’inchiesta di Report. L’incontro, concesso dopo un’azione di mass-mailing avviata dall’associazione animalista che in poche ore ha fatto arrivare a Moncler (e altre aziende che utilizzano piume) centinaia di mail da parte di cittadini/consumatori contrari allo sfruttamento delle oche, ha visto da una parte Gianluca Felicetti, Presidente della Lav e dall’altra, per Moncler, Sergio Buongiovanni, executive Director e membro del consiglio di amministrazione, Fabrizio Ruffini, senior advisor e Cristina Gnugnoli, marketing e direttore della Comunicazione.
L’azienda, prosegue Pavesi, "non ha escluso cambiamenti nella produzione, anche verso la sostituzione delle piume, ma senza nessun impegno, trincerandosi dietro a una volontà di monitorare con più attenzione la filiera di approvvigionamento delle piume. Qualunque sia la filiera di approvvigionamento, alimentare oppure no, le oche subiscono gravi violenze per la spiumatura in vivo, o vengono comunque preventivamente uccise. Mentre non è assolutamente credibile che una produzione industriale di livello mondiale come quella di Moncler possa stare in piedi grazie al reperimento di piume raccolte dopo la naturale muta.
Come ogni altra azienda che utilizza piume Moncler ha la grande opportunità di intraprendere una strada virtuosa per lo sviluppo di politiche commerciali eticamente e ambientalmente sostenibili, che quindi non prevedono l’uso di materiali di origine animale come le piume, come chiedono ormai a gran voce i consumatori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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