Reddito 5 Stelle: scattano i controlli nel catanese, 14 le denunce

Fra le persone denunciate vi è anche un uomo con delle condanne per associazione a delinquere di tipo mafioso e una donna convivente con un ricco imprenditore locale

Reddito 5 Stelle: scattano i controlli nel catanese, 14 le denunce

Da quando è stato introdotto il reddito di cittadinanza sono stati diversi i controlli eseguiti dalle forze dell’ordine che hanno permesso di individuare molti destinatari i quali, pur usufruendo del beneficio, si sono contestualmente dedicati ad altre attività lavorative. In tal senso, negli ultimi giorni, i carabinieri della stazione di Viagrande, nel territorio di Catania,hanno scoperto e denunciato 14 persone, di cui 6 donne. Tutti italiani ad eccezione di un cittadino di origini cingalesi. Ognuno di loro è ritenuto responsabile per aver percepito indebitamente il sussidio, per falsità in scrittura privata e truffa aggravata.

Le operazioni di verifica sono scaturite nell’ambito di un piano di controllo diretto a tutelare le pubbliche risorse. Dagli esami condotti è emerso che in quel comune vi sono ben 245 percettori del reddito di cittadinanza. I militari hanno passato quindi al setaccio la documentazione appartenente a ciascun soggetto dichiarante lo stato di necessità economica, con la relativa domanda svolta ai fini dell’ottenimento del sussidio. L’obiettivo è stato quello di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese e rilevare eventuali richieste accolte pur non essendone meritevoli.

Dai controlli è emerso come le persone denunciate abbiano stravolto le finalità del reddito di cittadinanza. Si sono infatti procurate un’entrata in più a discapito delle persone eliminate che invece erano in possesso dei reali requisiti richiesti. La documentazione di riscontro richiesta all’Inps ha evidenziato quella che ormai è divenuta una prassi. Ovvero la generalizzata alterazione dei dati inerenti lo stato civile,soprattutto per quanto riguarda la composizione del proprio nucleo familiare: mogli che non hanno mariti o madri che “dimenticano” i figli e storie simili.

I carabinieri, hanno potuto prendere visione di come la gran parte dei percettori risultassero falsamente abitare da soli, per non cumulare i redditi degli altri appartenenti al nucleo familiare. Questo ha consentito loro di potere ottenere il beneficio, ed anche nella maggiore quantificazione possibile. Fra i casi riscontrati particolare è stato quello di un uomo, tuttora in libertà vigilata, che “vanta” nel suo palmares condanne definitive per associazione per delinquere di tipo mafioso.

Rilevante anche la circostanza relativa ad una donna che si era recata in caserma a denunciare lo smarrimento della carta postale del reddito di cittadinanza. I militari sapevano che la denunciante convivesse in una lussuosa villa con un ricco imprenditore locale.

Vi è anche il caso di chi fino ad ora ha usufruito del beneficio pur senza essere iscritto all’anagrafe del comune in questione. Poi una donna che, separatasi dal marito, riceve da lui un mantenimento di 800 uro mensili, risulta essere assegnataria della casa familiare e, nel frattempo, ha anche arrotondato con il sussidio in questione.

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