Reddito di cittadinanza, la Gdf scopre un "furbetto": lavora in ristorante

La Guardia di Finanza del nucleo operativo di Palermo ha scoperto un altro beneficiario irregolare del reddito di cittadinanza. L'uomo lavorava a nero in un ristorante di Carini

Reddito di cittadinanza, la Gdf scopre un "furbetto": lavora in ristorante

Reddito di Cittadinanza, la Guardia di Finanza scopre un altro "furbetto". Ci risiamo: un'altra truffa aggravata ai danni dello Stato. Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Palermo ha intercettato l'ennesimo riscuotitore indebito del Reddito di Cittadinanza. Stando alle prime indiscrezioni, l'uomo lavorava a nero in un ristorante di Carini (PA) mentre metteva bellamente in saccoccia la somma massima erogabile del sussidio.

Sembrerebbe non fare quasi più notizia, ormai, la frode messa a punto da alcuni beneficiari "farlocchi" del reddito di cittadinanza ai danni dello stato italiano. La misura di sostegno economico ai disoccupati, introdotta dal governo giallo-verde su proposta del Movimento 5 Stelle, comincia davvero a fare acqua da tutte le parti. Già, perché pare sia diventato un malcostume diffuso quello di intascare un introito supplementare nonostante si abbia un lavoro - senza regolare contratto, ovviamente - a tempo pieno.

L'ultimo, eclatante caso riportato dalle cronache locali, coinvolge un uomo, di cui non sono state diffuse le generalità, che lavorava a nero in un ristorante della provincia palermitana di Carini mentre percepiva l'rdc pieno. Puntuale come un orologio svizzero, ogni sacrosanto mese.

A scoprire la truffa, sono stati gli uomini della Guardia di Finanza di Palermo dopo una attività investigativa peculiare. Nello specifico, le Fiamme Gialle hanno incrociato i dati sui controlli eseguiti all'interno di due locali e la banca dati relativa al numero dei riscuotitori il sussidio. Nel corso delle ispezioni, i militari hanno trovato, nel primo caso 11 dipendenti in nero su 18 esecutivi e nel secondo, 7 su 7.

Le verifiche sono scattate dopo che erano state riscontrate delle anomalie concernenti alcuni versamenti Irpef.

In base alle nuove disposizioni introdotte dal Job Act, la sanzione potrebbe essere onerosissima e

raggiungendo quota 43 mila euro per ogni dipendente sprovvisto di regolare contratto. Intanto, al termine dell’attività ispettiva, sono state complessivamente comminate ai due esercizi commerciali sanzioni per 44 mila euro.

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