L'Oms: “Chi fuma ha una prognosi decisamente peggiore”

Rischio di malattia più severa tra i fumatori. La vendita di tabacco è però libera e i tabaccai sono aperti

L'Oms: “Chi fuma ha una prognosi decisamente peggiore”

Walter Ricciardi, membro dell’Organizzazione mondiale per la salute e consigliere del ministro della Salute, ha rivolto un appello su Twitter ai fumatori, senza usare mezzi termini. “Chi fuma e si infetta con il #coronavirus ha una prognosi decisamente peggiore, cercate di smettere quanto prima” queste la parole usate da Ricciardi. Chiare e semplici da capire. Ma difficile probabilmente da mettere in pratica.

L'allarme lanciato da Ricciardi

Ebbene sì, i fumatori sono considerati una categoria a rischio, ancora di più in questo tragico momento. In caso di infezione da Covid-19 un fumatore va incontro a una prognosi decisamente peggiore rispetto a un non fumatore. Il fumo è però una dipendenza, magari stupida, ma comunque lo è. E il fatto che il tabacco si possa comprare liberamente e che anzi, in un momento in cui ristoranti, bar e esercizi commerciali di vario genere hanno abbassato la serranda, proprio i tabaccai abbiano la possibilità di restare aperti fa sorridere. Di un sorriso amaro.

Dello stesso parere di Ricciardi anche l’Istituto superiore di sanità che ha informato gli italiani dei gravi rischi a cui vanno incontro se fumano e restano contagiati dal coronavirus: “Nuoce gravemente la salute, ancora di più nei tempi del Covid-19. Studi recenti condotti in Cina indicano un aumento significativo del rischio (di almeno 3 volte) di sviluppare polmonite severa da Covid-19 in pazienti con storia di uso di tabacco rispetto a non fumatori”. Del resto si è sempre saputo che il fumo di tabacco attivo e passivo favorisce le infezioni respiratorie.

Lo studio cinese

Un recente studio sul coronavirus condotto da ricercatori cinesi, aveva evidenziato un rischio di malattia più severa tra i tabagisti. Al momento del ricovero infatti, un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19, presentava una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro si era registrato il rischio più che raddoppiato di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica. In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni.

Tra gli studenti, con un’età compresa tra i 14 e i 17 anni, quelli che fumano abitualmente sono l’11,1% mentre il 13,4% quelli occasionali. Forse però per chi fuma questo non è proprio il momento più facile per decidere di smettere.

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